Francis Scott Fitzgerald – Sport
La vita era un pasticcio della malora… Una partita di rugby con tutti fuori gioco e senza arbitro: ognuno persuaso che l’arbitro sarebbe stato dalla sua parte.
La vita era un pasticcio della malora… Una partita di rugby con tutti fuori gioco e senza arbitro: ognuno persuaso che l’arbitro sarebbe stato dalla sua parte.
Brutta tegola per l’Inter: durante i festeggiamenti per lo scudetto Recoba ha riportato uno strappo ai flessori. Starà fuori due mesi.
Larry Bird lanciava semplicemente la palla in aria, dopodiché ci pensava Dio a spostare il canestro sotto per farla entrare.
Just do it!
È il lavoro mentale che permette, mediante l’esecuzione della tecnica, di mandare la palla nel punto in cui si vuole.
Quando lo sport è la tua vita o ci muori o ne muori. Te ne andrai comunque con lui a fianco.
Forza e Resistenza. Attraverso le mie fragilità e impervie difficoltà che la vita mi ha riservato ho costruito la mia forza e la mia resistenza.
Soltanto gli stupidi misurano la forza con il fisico.
Credo che non mi stancherò mai della Pallavolo: è uno dei pochi modi che ho per dimostrare quello che valgo.
Il calcio è una droga e io ne sono dipendente.
Se vuoi vivere la vita la devi vivere con il calcio, sennò, secondo me, la vivi a metà.
Se da bambino mi fossi scritto una storia, la storia più bella che mi potessi immaginare, l’avrei scritta come effettivamente mi sta accadendo.
Nel calcio non c’è cosa più bella dell’amore verso la propria maglia.
Perché recitare, fingere di essere quello che non sono non fa parte del mio sangue, io sono quello che la gente vede, senza filtri né maschere. Perché lo so bene che nella vita, come nel calcio, i palloni gonfiati fanno poca strada.
Si dice che lo sport più popolare in Italia è il ciclismo, perché lo capiscono tutti e non si paga per vederlo. La politica in Italia, invece, ci tocca pagarla e vederla per forza e neanche si capisce.
C’è la squadra del cuore. Io tifo per quella. A volte vince, molto spesso perde. Cosa vuoi farci, non è il gioco, è la vita. Nella squadra del mio cuore non ci sono undici giocatori, più le riserve, no. Il mio “cuore” è una grande squadra di emozioni, di sensazioni, di ricordi, di speranze e di sogni. Anche lui lotta e combatte, ma non gioca. Lui ama, soffre. E qualche volta piange. Io tifo per lui perché un giorno possa urlare al mondo “ho vinto”.
Fare sport soddisfa e libera la mente dalle frustrazioni quotidiane della vita.