Sonia Sacco – Stati d’Animo
Piccole gocce di solitudine formano oceani immensi sui quali dover navigare. Solo i più fortunati li solcano su yacht superaccessoriati. Tutti gli altri, salpano su piccole e modeste imbarcazioni.
Piccole gocce di solitudine formano oceani immensi sui quali dover navigare. Solo i più fortunati li solcano su yacht superaccessoriati. Tutti gli altri, salpano su piccole e modeste imbarcazioni.
Il cuore non è cieco, ma ha quel bizzarro vezzo di voler vedere solo ciò che lo appaga. Poco importa se questo sia autentico o illusorio, nel momento contingente ciò che conta è sfamarsi. Quando poi arriva la sofferenza, perché arriva, allora si è obbligati a fare i conti non con la propria cecità, ma con quella “stupidità sentimentale” che ha distolto il nostro sguardo dalla verità che abbiamo sempre avuto davanti agli occhi.
Emozionarsi, non vuol dire essere sensibili. Emozionarsi, anche per le più piccole o semplici cose, vuol dire sentire la vita scorrere in noi. Emozionarsi, è vivere.
Amati e sorridi ogni giorno, c’è gente che non sopporta la tua felicità. Tu rincara la dose.
Ho chiesto al mio intelletto di avere dubbi su tutto ed avere sempre nuove domande. E al mio cuore ho chiesto la tolleranza.
Cerca di tenerti stretto chi ti vuole bene e cerca sempre di non offendere e ferire chi sente questo per te. La vita non è come il tempo, che ti rivela tutto e tutti.
La lacrima è la risposta alla tua sensibilità.
La gratitudine è un sentimento che fa bene.
Amo la dolcezza ma mi fa schifo la sdolcinatezza. È fastidiosa come il miele sulle mani.
Nel silenzio dell’infinito, cuore e mente trovano pace.
Rimango ad ascoltarmi.Ci si ferma poco a pensare, il più delle volte si è presi dall’euforia.Arrivano poi gli arretrati dei pensieri, ti fermi ore e ore, capendo che anche il più piccolo è collegato a un altro, come un domino dentro la tua mente. Ti liberi, stai bene e vivi.
Ogni giorno è l’attesa e ogni notte è l’incontro.
In questo tiro alla fune chiamato orgoglio prima o poi qualcuno cederà.
È forte solo colui che apprezza le proprie debolezze.
Io amo la vita, io amo tutti, ma non so il perché. La natura mi ha donato una disposizione che si chiama “spontaneità”. Si io sono spontaneo.
Ogni panchina racconta la sua storia: risate gaie di bimbi in attesa di nuovi giochi, baci di innamorati che afferrano il domani, discorsi di anziani che dipanano la matassa del passato, notte al gelo dei viandanti senza dimora.
Le delusioni poi passano, lasciando il posto alla totale indifferenza!