Giovanni Govoni – Stati d’Animo
Come la primavera, l’amore non si trova cercandolo, ma ci si tiene pronti per quando arriverà.
Come la primavera, l’amore non si trova cercandolo, ma ci si tiene pronti per quando arriverà.
Le persone ci feriscono, in maniera consapevole. Ed è un dato di fatto talmente stupido che ci ammazza sempre.
Cercare felicità dove ci sono solo ricordi equivale a sprecare il proprio tempo. Alto è il rischio che ti risponda la malinconia.
Ci sono sensazioni che solo con gli occhi dell’amore puoi vedere, sono sensazioni che riscaldano il cuore e riempiono l’anima.
Sai, a volte sembra una cosa facile essere sensibile. Sai, può sembrare difficile esserlo. Ma non è sempre facile essere e rimanere sensibili.
Le persone sensibili si vestono di sorrisi, indossano l’anima sulla pelle, camminano a braccetto con il cuore.
Una rosa al giorno, alza l’umore e ringiovanisce il cuore di voi donne.
Ho ammirato grigi tramonti, albe senza colori per anni interi. Ho lasciato che il tempo mi trasportasse come una barca alla deriva, rinunciando a sogni e colori. Rinchiusa in un mondo che divenne prigionia. Lasciai che gli eventi accadessero e non mi sfiorassero, ho vissuto il non vivere, e ci stavo bene, lì, dove nulla mi poteva scalfire, dove tutto scivolava addosso. Poi un’alba diversa ha colorato le mie illusioni mi ha regalato colori che non conoscevo, non ero più alla deriva ma stavo imparando a remare. Emozioni che non conoscevo hanno preso il possesso del cuore. Ma chi è destinato a vedere il mondo girare senza di se non avrà mai diritto di sognare!
Le persone sensibili vivono un piede sopra dal mondo. Guardano i mali che vi accadono e ne fanno carico, un carico pesante sulle spalle e se lo portano a spasso per la vita, c’è chi pensa siano dei poveri pazzi, ma i veri pazzi sono coloro che non sanno cos’è l’amore all’ennesima potenza o che cos’è il dolore più devastante, forse lo immaginano, ci provano, ma non sapranno mai cosa significa vivere all’estremo di ogni sentimento.
Quando il sole mi brilla negli occhi, tu riesci sempre a rubarmi la luce e non so come fai. Mi regali tristezza come fosse il migliore dei doni che potessi farmi, la tua rabbia è come cemento colato sulla tua anima, la tua innata solitudine come catrame che ti tarpa le ali, impedendoti di aprirle e compiere il tuo volo.
Sono una persona molto diffidente, ma non perché non credo nel prossimo, ma perché dico sempre: la prossima volta andrà meglio, troverò qualcuno di cui possa fidarmi, ma quel prossimo non l’ho ancora trovato.
Come l’acqua scava nella roccia, goccia a goccia, così anche nella nostra anima ci sono deformità, scolpite dalle nostre emozioni, che nemmeno il tempo riesce a cancellare.
Solo l’amore lascia ciò che permane nel tempo; l’odio invece lascia solo macerie.
Mi chiamano strega non perché sono cattiva, ma perché il mio intuito va oltre e non sbaglia mai.
Bisogna essere forti e aver un cuore tenace, un’anima libera, per amare la solitudine. Bisogna scegliere di vivere la solitudine ed è per questo che in me c’è una tempesta.
Nell’arco della mia vita mi hanno ripetuto così tante volte che sono fragile che ci avevo creduto. Poi sei arrivato tu, così forte, così sicuro di sapere vivere la vita, mi hai voluta e poi te ne sei andato. Mi fidavo di te, ma la sofferenza d’animo non sempre tira fuori il peggio di noi e in questo caso a leccarti le ferite ci sei rimasto tu, perché io ne sono uscita a testa alta e più forte di prima.
Non importano i se e i ma, è importante imparare a sorridere anche quando non smetteresti mai di piangere…