Stefan Ciribas – Stati d’Animo
E poi non capisci se stai bene davvero o se ti stai solo abituando a stare male.
E poi non capisci se stai bene davvero o se ti stai solo abituando a stare male.
Sta nuovamente cadendo la pioggia, tutti corrono al riparo tranne me.Malgrado i miei capelli si bagnino io non mi muovo e penso a te.Ma tu sei lontano ormai, sono settimane che non ci vediamo ed io non ho il coraggio di telefonarti più.La mia anima ringrazia la pioggia, mi sento tranquilla per un momento,come se queste lacrime dal cielo portassero via un po’ di questo dolore per averti perso.Rientro a casa, mi infilo sotto la doccia calda, il dolore è di nuovo presente, insopportabile, piango di cuore, ma tu non lo sai, non sei più con me.Non uscirei più da qui, vorrei stare a piangere per ore e lo farei se sapessi che questo servisse a farti uscire dal mio cuore.Vorrei chiudere gli occhi e dimenticare il mio dolore, i ricordi, gli sbagli, le paure che mi porto dentro.Sembrano secoli i giorni lontano da te, così vuoti e silenziosi da far paura.Per me è un tempo indefinito, un tempo che trascorre senza scopo.Senza di te ogni cosa è priva di senso, di forma, di colore, senza un suono, senza temperatura, privo di fragranza di vita…Come un mondo che rimane immobile a causa della tua assenza!Ventiquattro ore senza di te sono come un buco nero, un vuoto profondo, che cerco di riempire con qualcosa, ma infine mi arrendo perché quel qualcosa è sempre inutile, incolore, inodore, silenzioso, vuoto, privo d’ogni senso.Quel qualcosa non sei tu!Vorrei che tu tornassi indietro, vorrei che mi dicessi: ho bisogno di te, ho bisogno del tuo amore per esistere, così come ora lo sento io per te!
Roma è: una voce nel cuore mio.
La pazienza è la peggior virtù.
Ci sono persone che hanno preso calci nel sedere e hanno paura di girare le spalle, perché amare è anche voltare le spalle e fidarsi di quelli a cui doniamo il cuore. Io sono uno dei tanti che ne ha presi di calci, ma ho ancora voglia di voltare le spalle, fidarmi e ritornare ad amare.
E stanca, tengo stretta a me la speranza, senza lacrime perse, senza più voglia di credere, senza più forza, tengo stretta a me la speranza, la stringo all’anima mia, irrequieta alla vita, silenziosa cammino, nell’anima mia la speranza sorride, è tempo, tempo di guardare avanti, di non pensare più, a quel passato che lega e stringe con dolore un passato, passato non tanto passato!
Viviamo in un mondo perfetto; l’unica nota stonata: l’uomo.