Stefano Del Degan – Vita
Vivendo nei riflessi dell’emancipazione, dimentichiamo il nostro ancestrale essere libero.
Vivendo nei riflessi dell’emancipazione, dimentichiamo il nostro ancestrale essere libero.
Io non so né perché venni al mondo, né come, né cosa sia il mondo, né cosa io stesso sia. E s’io corro ad investigarlo, mi ritorno confuso d’una ignoranza sempre più spaventosa.
Durante le vicende della mia vita, ho imparato tante cose intimamente con la mia anima: adesso amo la vita con tanta passione.
La semplicità ha il sapore delle mandorle raccolte, sotto una pianta di ortica.
Non ho scelto io la data di nascita e neppure quella della mia morte, ma posso scegliere come vivere il mio passaggio che intercorre tra le due date fissate dagli eventi.
La vita è come una mamma: ci vuole bene anche quando ci prende a schiaffi.
Lo spaventapasseri è un oggetto povero e malandato. Col tempo la paglia marcisce e gli abiti si riducono a brandelli eppure, questo spauracchio senza valore, è una “espressione” di intelligenza del contadino, tant’è che riesce molto bene nel raggiungimento dello scopo; spaventare cioè gli uccelli testardi, i passeri appunto, duri a capire. In ognuno di noi vive latente uno spaventapasseri che emerge quando occorre spaventare chi, alla lunga, non ha capito l’importanza di sani principi quali rispetto e coerenza, ma soprattutto non ha compreso l’essenza del nostro essere e che per questo ci piace metterli in fuga.