Stefano Felline – Vita
È strano come possiamo guardare gli altri ma non riusciamo a guardare noi stessi.
È strano come possiamo guardare gli altri ma non riusciamo a guardare noi stessi.
Non mi è stato permesso di essere bambino, non ho potuto, perché mi è stato impedito e anche adesso che sono adulto inseguo ciò che mi è mancato di più: la mia infanzia.
Nella solitudine per le vie del mondo, vagando alla ricerca della propria identità, della propria esistenza. Ogni via, prima o poi, riconduce alla partenza. Il luogo non si riconosce perché l’esperienza la comprensione hanno cambiato il proprio punto di vista. All’inizio si era al primo piano di un altissimo grattacielo e si vedeva solo un pezzo di paesaggio. Alla fine del cercare si arriva all’ultimo piano ed ora si è raggiunto la totale visione di ciò che circonda.
Penso che ognuno non dovrebbe parlare della propria vita guardando solo a se stesso, se si vive la propria vita nel proprio riflesso si finisce per rimanere soli, vivere la mia vita per essere qualcuno, qualcuno che può migliorare qualcun altro e qualcuno che è sempre in cerca di qualcuno che lo migliori.
I giorni passano e sembrano infiniti, ma sappiamo bene che dove c’è un inizio ci deve essere per forza una fine.
Come un novello Don Chisciotte combatto contro i miei invisibili nemici, solo, senza neppure l’aiuto di Sancho Panza ne di una Dulcinea cui dedicare le mie gesta.
È meglio vivere rischiando che stare fermi sperando.