Stefano Gentilini – Stati d’Animo
Casa non è dove vivi, ma chi ti aspetta.
Casa non è dove vivi, ma chi ti aspetta.
Siamo stati buttati fuori da noi stessi e non possiamo prendercela con nessuno, se non con noi stessi.
Arriva un momento che smetti: smetti di aspettare smetti di comprendere smetti di perdonare ma non perché hai smesso di tenerci ma perché finalmente hai capito che lui non tiene a te allora decidi di fregartene e vai avanti.
Io mi ritrovo, adesso, in uno sbaglio e nella catastrofe più totale mi riconosco, mentre guardo il mio riflesso nello specchio sorrido.
Se essere fragili significa essere capaci di soffrire allora custodirò la mia fragilità… perché non ho paura di mostrare di avere delle debolezze… non ho paura di chiedere aiuto quando non riesco a farcela con le mie sole forze… e non ho paura di ammettere che non sempre sono forte, che ci sono momenti di estremo sconforto, momenti di tristezza, momenti di disperazione… Io non ho paura di mostrarmi me stessa in un mondo di troppe maschere e pochi volti… e se mostrare il mio vero volto significa rischiare di soffrire… non mi importa… perché io confesso di essere fragile… e della mia fragilità, saprò farne una forza…
È bellissimo sentirsi vivi, sentirsi nuovi e diversi. È bellissimo scoprire che non si muore per amore. Non si muore di delusioni. È bello potersi guardare ancora e vedersi di nuovo sereni, con il viso rilassato. Con gli occhi che brillano e non stanchi e pieni di lacrime. La rinascita interiore è la cosa più bella e più preziosa che abbiamo. Quando avviene lascia un bagaglio di esperienza e ricchezza interiore di cui faremo tesoro per il resto della nostra vita.
Ho imparato da incontri di cosiddetti amici quanto è diffusa l’ingratitudine per molti è un modo d’essere forse perché dire un grazie provoca loro un fastidio, pensano forse di passare per deboli… allora sono felice d’esser debole perché mai e poi mai rinuncerò a dire grazie.