Stefano Zalis – Morte
La morte fa quello che vuole.La lasciamo fare… anche quando la vediamo nutrirsi di un bambino che sta morendo di fame.
La morte fa quello che vuole.La lasciamo fare… anche quando la vediamo nutrirsi di un bambino che sta morendo di fame.
Appena adolescente, la prospettiva della morte mi gettava nell’angoscia; per sfuggirvi mi precipitavo al bordello o invocavo gli angeli. Ma, con l’età, ci si abitua ai propri terrori, non si fa più niente per liberarsene, ci si imborghesisce nell’Abisso. – E se ci fu un tempo in cui invidiavo quei monaci egiziani che scavavano le loro tombe per versarvi lacrime, oggi scaverei la mia per non lasciarvi cadere altro che cicche.
Quando qualcuno a noi caro ci lascia… così…Il vuoto, la disperazione, lo sgomento…sono indescrivibili. Quella persona,quella parte di noi, della nostra vita,da domani non ci sarà più.Restano i ricordi, quegli attimidi questa vita terrena che il SignoreCi ha concesso di vivere insieme…Ora che la terra, tremando, se l’è ripresarestano soltanto le macerie…
Dopo la morte sarò un’altro uomo o donna. L’unica possibilità incarnazione è diventare un altro essere umano. Solo gli uomini possono interrogarsi su chi sono ed avvicinarsi a Krishna.
È così che me lo sono sempre immaginato quel giorno. Mi sveglierò in una campagna, e dopo aver superato una distesa di grano, vi rivedrò. E fra una lacrima e qualche capello bianco ci riabbracceremo sotto lo stesso cielo.
Non ho mai pensato seriamente alla mia morte ma morire a posto di qualcuno che amo è un buon modo per andarsene.
La calma è la virtù dei morti.