Stefano Zalis – Paradiso & Inferno
In paradiso per ognuno di noi, buoni o cattivi, chi ha dato meno o chi ha dato di più, non ci saranno posti di prima classe. Che tristezza!
In paradiso per ognuno di noi, buoni o cattivi, chi ha dato meno o chi ha dato di più, non ci saranno posti di prima classe. Che tristezza!
La differenza tra l’inferno e il paradiso è che l’inferno lo stai vivendo e il paradiso lo stai idealizzando.
Quando saremo eterni, tempo e memoria saranno inutili.
L’inferno è ovunque, ma possiamo intravedere il paradiso in ogni momento.
Immagino l’aldilà come una bolla di sapone di ricordi e riccioli di zucchero filato che volano leggeri e bianchi nell’azzurro del cielo.
Nel caso che qualcuno degli Osceni di Dio si renderà colpevole di qualche piccola sparizione, e sa di cosa parlo, può scommettere tranquillamente sulla Madre che i suoi finiranno in un inferno tale che Gli invocheranno supplicando e gridando il suo peggiore, tremendo e caldo degli inferni, al confronto un paradiso misericordioso, senza ottenerlo. Ne sarà direttamente responsabile. È una minaccia/promessa.
Mi preferirei all’inferno piuttosto che in quel purgatorio transitorio e sospeso dove, come ripostiglio, vengono ammassati i più. Di paradiso non c’è orizzonte alcuno. Né lo vorrei. Mi tengo le miei piume ammazzate ché la mia “voliera” è un reame.
La differenza tra l’inferno e il paradiso è che l’inferno lo stai vivendo e il paradiso lo stai idealizzando.
Quando saremo eterni, tempo e memoria saranno inutili.
L’inferno è ovunque, ma possiamo intravedere il paradiso in ogni momento.
Immagino l’aldilà come una bolla di sapone di ricordi e riccioli di zucchero filato che volano leggeri e bianchi nell’azzurro del cielo.
Nel caso che qualcuno degli Osceni di Dio si renderà colpevole di qualche piccola sparizione, e sa di cosa parlo, può scommettere tranquillamente sulla Madre che i suoi finiranno in un inferno tale che Gli invocheranno supplicando e gridando il suo peggiore, tremendo e caldo degli inferni, al confronto un paradiso misericordioso, senza ottenerlo. Ne sarà direttamente responsabile. È una minaccia/promessa.
Mi preferirei all’inferno piuttosto che in quel purgatorio transitorio e sospeso dove, come ripostiglio, vengono ammassati i più. Di paradiso non c’è orizzonte alcuno. Né lo vorrei. Mi tengo le miei piume ammazzate ché la mia “voliera” è un reame.
La differenza tra l’inferno e il paradiso è che l’inferno lo stai vivendo e il paradiso lo stai idealizzando.
Quando saremo eterni, tempo e memoria saranno inutili.
L’inferno è ovunque, ma possiamo intravedere il paradiso in ogni momento.
Immagino l’aldilà come una bolla di sapone di ricordi e riccioli di zucchero filato che volano leggeri e bianchi nell’azzurro del cielo.
Nel caso che qualcuno degli Osceni di Dio si renderà colpevole di qualche piccola sparizione, e sa di cosa parlo, può scommettere tranquillamente sulla Madre che i suoi finiranno in un inferno tale che Gli invocheranno supplicando e gridando il suo peggiore, tremendo e caldo degli inferni, al confronto un paradiso misericordioso, senza ottenerlo. Ne sarà direttamente responsabile. È una minaccia/promessa.
Mi preferirei all’inferno piuttosto che in quel purgatorio transitorio e sospeso dove, come ripostiglio, vengono ammassati i più. Di paradiso non c’è orizzonte alcuno. Né lo vorrei. Mi tengo le miei piume ammazzate ché la mia “voliera” è un reame.