Stephenie Meyer – Libri
“Com’è tua madre?” Chiesi per distrarmi.Bella sorrise. “Mi somiglia molto, ma è più carina.”Ne dubitavo.
“Com’è tua madre?” Chiesi per distrarmi.Bella sorrise. “Mi somiglia molto, ma è più carina.”Ne dubitavo.
Lei era bella perché il suo volto era l’immagine della sua stessa anima.
Qualche decina di anni fa assistetti a un funerale in un cimitero cristiano di Mission, nel sud Dakota. Dopo che il corpo fu calato nella fossa intorno alla quale erano riunite numerose persone in lacrime, una vecchia donna fece un passo in avanti e depose un’arancia sulla bara. Il sacerdote che aveva officiato la cerimonia si precepitò a gettare via il frutto dicendo: “Quando pensate che il defunto potrà venire a mangiare quest’arancia?”Uno dei sioux presenti rispose: “quando l’anima verrà a sentire il profumo dei fiori”.
Ogni parola porta in grembo il peso della sensibilità di chi l’ascolta.
I suoi occhi rossi si allacciarono a quelli neri di Piton con tanta intensità che alcuni dei presenti guardarono altrove, come se temessero di finire ustionati dalla ferocia di quello sguardo.
Lei è il paese dove voglio vivere.
Un libro quasi mai si limita a farsi leggere, ma ci legge riflettendo ciò che abbiamo dentro e ogni lettore pretende che tra le righe ci sia quella frase che sia scritta per lui da poter prendere e portare via senza sapere che l’aveva avuta da sempre già dentro.