Stephenie Meyer – Libri
Ogni tanto mi chiedevo se i miei occhi e quelli del resto del mondo vedessero le stesse cose. Forse il mio cervello era difettoso.
Ogni tanto mi chiedevo se i miei occhi e quelli del resto del mondo vedessero le stesse cose. Forse il mio cervello era difettoso.
Per quasi tutte le nostre scoperte siamo debitori alle nostre violenze, all’esacerbarsi del nostro squilibrio.
Nei libri ho incontrato l’universo: assimilato, classificato, etichettato, pensato, temibile anche; e ho confuso il disordine delle mie esperienze libresche con il corso casuale degli avvenimenti reali. Da ciò venne quell’idealismo per disfarmi del quale ho impiegato trent’anni.
Sei assolutamente impresentabile. Nessuno dovrebbe essere così attraente: è una tentazione, non è giusto.
Egli umiliava la sua innamorata, con l’aria di disprezzarla. Arso dal desiderio quando ella gli si avvicinava per tentarlo, aveva l’arte di sembrare di ghiaccio, convinto che, se avesse aperto le braccia, ella gli si sarebbe sfuggita ridendogli in faccia.
L’indomani, avrebbe acquistato un libro di astronomia, decise. Avrebbe studiato le stelle, poi avrebbe invitato Kevin a trascorrere una serata romantica sulla spiaggia e gli avrebbe indicato il cielo, stupendolo con la sua conoscenza galattica… l’indomani avrebbe cominciato a essere una donna diversa, una persona migliore.
” “s’agapò tora ke tha s’agapò pantote”. “Cosa significa?” “Significa: ti amo ora e ti amerò sempre. Ripetilo.” Lo ripeto sottovoce: “e se non fosse così?” “Sarà così.” Tento un’ultima vana difesa: “Niente dura per sempre, Alekos. Quando tu sarai vecchio e…” “Io non sarò mai vecchio.” “Sì che lo sarai. Un celebre vecchio coi baffi bianchi.” “Io non avrò mai i baffi bianchi. Nemmeno grigi.” “Li tingerai?” “No, morirò molto prima. E allora sì che dovrai amarmi per sempre.” “