Stephenie Meyer – Libri
Ogni tanto mi chiedevo se i miei occhi e quelli del resto del mondo vedessero le stesse cose. Forse il mio cervello era difettoso.
Ogni tanto mi chiedevo se i miei occhi e quelli del resto del mondo vedessero le stesse cose. Forse il mio cervello era difettoso.
Dovrà essere principalmente la gente comune a dar voce a questo libro, se non lo farà avrà perso un’altra occasione.
Ho letto alcuni testi che mi davano l’idea che fossero stati scritti nella speranza che molti li leggessero, ma ne ho letti altri dove l’Autore scrivendo sceglieva i suoi lettori.
-La guardo ancora. E ancora. E ancora. Ha i capelli raccolti, un po’ umidi sulla fronte. Non c’è stato niente tra noi. Niente baci, niente sesso, niente di niente. Però mi sento pieno. Mi sento pieno di lei.
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni lo aveva accompagnato un ragazzo, ma dopo quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio ormai era decisamente e definitivamente salao, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo li aveva ubbiditi andando in un’altra barca che prese tre bei pesci nella prima settimana. Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all’albero. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand’era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.
La lettura è a volte un modo ingegnoso per evitare di pensare.
Se viceversa così fosse, potrebbe essere; e se così non fosse, sarebbe; ma dato che non è, non si dà.