Susan Randall – Destino
È proprio la via senza nome che ti condurrà alle porte del tuo destino!
È proprio la via senza nome che ti condurrà alle porte del tuo destino!
A volte mi chiedo se sei tu che vai incontro al tuo destino, o se è il destino stesso che viene incontro a te.È uno dei tanti interrogativi che mi sono sempre posta, consapevole che nessuna risposta non potrà mai raggiungere la profondità del mistero che provoca certe sensazioni come la morte, la felicità, la sofferenza, il bene e il male.
Anima vagabonda, tu passeggi come nuvola leggera negl’infiniti cieli, tu anima vagabonda, che cerchi un porto per le tue radici, tu che flutti leggera, vestiti di colori d’arcobaleno, e vaga vaga senza paura nei cieli infiniti, tu anima vagabonda che cerchi nuove distante, in te anima vagabonda vive l’infinito, in te il volo leggero di un gabbiano, in te l’amore infinito ‘ di un arcobaleno, vestiti tu anima vagabonda indossa i colori più belli e vaga nei cieli infiniti, vola leggera anima vagabonda non temere l’infinito, tu, tu che cerchi disperata un porto per le tue radici, tu anima vagabonda che radici cerchi e radice non sei!
Cerca nel giorno sempre un sorriso da regalare!
Quella corda tesa che è la storia di una famiglia.
Perché quando si pensa a Dio lo si pensa al maschile? Eppure la natura è madre ma allora perché diciamo padre, mentre madre è la natura!? Confusa? No! Pensavo!
Due bambini, pensò Paul meravigliandosi. Nella visione c’era stata soltanto una figlia.
A volte mi chiedo se sei tu che vai incontro al tuo destino, o se è il destino stesso che viene incontro a te.È uno dei tanti interrogativi che mi sono sempre posta, consapevole che nessuna risposta non potrà mai raggiungere la profondità del mistero che provoca certe sensazioni come la morte, la felicità, la sofferenza, il bene e il male.
Anima vagabonda, tu passeggi come nuvola leggera negl’infiniti cieli, tu anima vagabonda, che cerchi un porto per le tue radici, tu che flutti leggera, vestiti di colori d’arcobaleno, e vaga vaga senza paura nei cieli infiniti, tu anima vagabonda che cerchi nuove distante, in te anima vagabonda vive l’infinito, in te il volo leggero di un gabbiano, in te l’amore infinito ‘ di un arcobaleno, vestiti tu anima vagabonda indossa i colori più belli e vaga nei cieli infiniti, vola leggera anima vagabonda non temere l’infinito, tu, tu che cerchi disperata un porto per le tue radici, tu anima vagabonda che radici cerchi e radice non sei!
Cerca nel giorno sempre un sorriso da regalare!
Quella corda tesa che è la storia di una famiglia.
Perché quando si pensa a Dio lo si pensa al maschile? Eppure la natura è madre ma allora perché diciamo padre, mentre madre è la natura!? Confusa? No! Pensavo!
Due bambini, pensò Paul meravigliandosi. Nella visione c’era stata soltanto una figlia.
A volte mi chiedo se sei tu che vai incontro al tuo destino, o se è il destino stesso che viene incontro a te.È uno dei tanti interrogativi che mi sono sempre posta, consapevole che nessuna risposta non potrà mai raggiungere la profondità del mistero che provoca certe sensazioni come la morte, la felicità, la sofferenza, il bene e il male.
Anima vagabonda, tu passeggi come nuvola leggera negl’infiniti cieli, tu anima vagabonda, che cerchi un porto per le tue radici, tu che flutti leggera, vestiti di colori d’arcobaleno, e vaga vaga senza paura nei cieli infiniti, tu anima vagabonda che cerchi nuove distante, in te anima vagabonda vive l’infinito, in te il volo leggero di un gabbiano, in te l’amore infinito ‘ di un arcobaleno, vestiti tu anima vagabonda indossa i colori più belli e vaga nei cieli infiniti, vola leggera anima vagabonda non temere l’infinito, tu, tu che cerchi disperata un porto per le tue radici, tu anima vagabonda che radici cerchi e radice non sei!
Cerca nel giorno sempre un sorriso da regalare!
Quella corda tesa che è la storia di una famiglia.
Perché quando si pensa a Dio lo si pensa al maschile? Eppure la natura è madre ma allora perché diciamo padre, mentre madre è la natura!? Confusa? No! Pensavo!
Due bambini, pensò Paul meravigliandosi. Nella visione c’era stata soltanto una figlia.