Susan Randall – Stati d’Animo
Inciampo nei forse, in attesa dei perché, perdendomi nei quando, per ritrovarmi nel domani dei chissà se.
Inciampo nei forse, in attesa dei perché, perdendomi nei quando, per ritrovarmi nel domani dei chissà se.
Il dolore vive di me. La gioia vive di sé.
Penso che dalle difficoltà nascano i sentimenti più nobili, le canzoni d’amore, pure la sensibilità di un uomo.
Odio le descrizioni. Non potrò mai spiegare in un paio di righe come sono fatta, non potrei farlo nemmeno in un milione di pagine. Le persone vanno conosciute non descritte, ed io ancora non mi conosco abbastanza. Perdo e acquisto ogni giorno qualcosa. Posso dirvi che sono preda di idee ossessionanti, piena di fogli scritti e poi nascosti, di cianfrusaglie che io chiamo ricordi, ho vestiti e libri in cui non mi rivedo più, sono appesantita da responsabilità che non vorrei. Cerco me stessa da qualche parte: nei cassetti, nelle fotografie, nei libri, in qualche corpo, nei sorrisi, sui denti, negli occhi, sulle mani. Da qualche parte si dovrà essere cacciata la mia anima, quella che se ne è andata e che non trovo più.
Si sciolgono i pensieri quando il cuore si risveglia bambino sull’altalena della vita e in mezzo a quel librarsi verso il cielo alleggerisco un po’ le spalle e mi riscopro me stessa, una Bambina sempre più Donna, una Donna che protegge la Bambina che ha dentro.
Frugherò nelle tasche dell’anima mia, frugherò nei profondi abissi, fino a quando non ritroverò quella felicità perduta.
“Forse” una delle parole più belle, lascia sempre una porta aperta, una possibilità.