Susan Randall – Stati d’Animo
A volte vorrei non pensare al mondo che mi circonda, non capire gli altri, solo fermarmi un attimo su me stessa e cercare di capire un po’ di più!
A volte vorrei non pensare al mondo che mi circonda, non capire gli altri, solo fermarmi un attimo su me stessa e cercare di capire un po’ di più!
Ci sono abbracci nei quali ti perdi. Due cuori che battono all’unisono, due respiri che si confondono, due anime che si parlano. E non esiste null’altro.
Definirmi nervosa quando mi si vede in questo stato, non è un termine appropriato, il termine esatto è “incazzata” va bene anche delusa dal comportamento di certe persone.
Non voglio più essere vittima dell’illusione. Lo giuro su me stessa!
Sono sempre stata cercata per bisogno, ora ho bisogno io di allontanarmi dalle persone.
“Diviene disumano il carnefice che cerca di disumanizzare la vittima, non la vittima.” Come fa ad essere umano un essere che fa del male ai suoi simili? Come fa a trattarli peggio di bestie sapendo che non lo sono. Ci vuole coraggio, ma soprattutto devono essersi strappati il cuore dal petto per torturare e rinchiudere le persone, senza pietà, senza esitazione, senza emozione. Per non dimenticare, ma soprattutto per non rifare più quell’errore, quello di sentirsi migliore, quello di sentirsi il più forte, quello di non tollerare le diversità, quello di punire spietatamente senza alcun diritto di farlo, quello di non essere umani e di vietare ad altri di esserlo.
Ci sono parole che non avrei voluto ascoltare. Avrei preferito 100 pugni nello stomaco. Sono certo che mi avrebbero fatto meno male!