Susan Randall – Vita
In che mondo viviamo? In un mondo fatto di sogni, per sopravvivere all’amaro della della vita, e alla sua verità!
In che mondo viviamo? In un mondo fatto di sogni, per sopravvivere all’amaro della della vita, e alla sua verità!
C’è un filo di illogicità nel dire: “Ehi sto male!” E sentirsi rispondere: “Ma che dici stai bene!” A quel punto non sai a chi credere, il fatto è che forse siamo troppo portati a vedere il mondo in negativo da non accorgerci che le cose sono le stesse di sempre ma in istanti diversi.
Non usare le mani per picchiare, ma usale per aiutare, salvare, accarezzare. Usale per rilasciare ricordi positivi non dolori e ferite nell’anima.
Ma sono di questo genere, proprio, per me, quelle Furie che agitano quelli che declamano, quando proclamano: “Queste mie ferite le ho subite per la libertà della repubblica, questo mio occhio l’ho perduto per voi. Datemi una guida, che mi guidi dai miei figli, che ci ho i tendini tagliati, che non mi tengono su il corpo”. Che sono cose che si potrebbero sopportare, se ci potessero aprire una via, per quelli che si avviano verso l’eloquenza. Ma con dei contenuti tanto sballati, con delle frasi che fanno tanto chiasso per così niente, ci guadagnano soltanto questo, quelli, che ci arrivano nei tribunali, che si trovano come sbarcati sopra un altro pianeta.
La vita fa presto a riformare dei vincoli che prendono il posto di quelli da cui ci si sente liberati: qualunque cosa si faccia e ovunque si vada, dei muri ci si levano intorno creati da noi, dapprima riparo e subito prigione.
Fate attenzione a coloro che spendono la propria vita “facendo i calcoli” su tutto. Quasi sicuramente infatti calcoleranno anche quanti battiti di cuore vi hanno donato, e un giorno vi presenteranno il conto.
I sogni sono solo un paravento dove nascondiamo la paura di vivere la realtà…