Alberto Jess – Vita
Corri con calma uomo, fai come il pilota di formula 1: rallenta e goditi la curva, perché poi t’aspetta il rettilineo della morte.
Corri con calma uomo, fai come il pilota di formula 1: rallenta e goditi la curva, perché poi t’aspetta il rettilineo della morte.
Indossa una maschera diversa con ogni persona: per vivere felice devi cimentarti in un eterno carnevale.
La vita è argento vivo: più ti ci aggrappi, più la ami, più ti fugge, più ti avvelena.
La vita è un dogma.
Vivere: la tua più grande azione e al contempo la sorgente di tutte le tue azioni.
Con la consapevolezza che solo la monumentale solitudine di quel luogo era in grado di risvegliare queste ardite sensazioni, compresi che l’uomo può proclamarsi re del deserto quando è solitario, un granello del deserto quando circondato da altri.
Vivere è passeggiare su di un colle: prima giungi alla cima, poi ti resta solo da scegliere se ridiscendere attraverso lo stesso sentiero o percorrerne uno nuovo. Resta il declino dopo la salita.
Della vita ha visto più il cieco che ha puntato gli occhi al sole, di chi si è sempre guardato i piedi per non inciampare.
Per il futuro abbiamo mille progetti, nel presente siamo costretti a sceglierne uno, che, riguardando al passato, si rivela spesso sbagliato. Triste, no?
Ciò che mi dà fastidio è questo, che il vero coincide con il comunemente pensato. Eppure la società è una grande menzogna, è l’individuo che crea la sua verità.
Sopravvivere a questo mondo è un successo, ma viverci, questo è il successo.
Sapete perché ha successo chi considera la vita una guerra? Semplice, in guerra il coraggio diventa dovere. L’audacia si nutre sempre di un’opposizione. Tu sei là, i tuoi obiettivi son qua: vieni a prenderli, soldato.
Il volo ed il sogno hanno molto in comune; vedere la terra senza calpestarla è un po’ come pensare un’azione e non compierla.
La tua vita è chiusa nei pochi minuti in cui sogni la notte: futuro, passato, emozioni, paure, proiezioni, idee. Manipola il sogno e manipolerai la vita.
Chi va in cerca di vette sconosciute, rischia più di quanto possa pensare. Una volta che ti cimenti nella ricerca dell’ignoto, devi assolutamente trovarlo, sennò esso ti rincorrerà ovunque nei sogni e nei pensieri. Poi s’impossesserà di te e tu muorirai della tua brama tremenda. E non potrai più tornare in alto, non avendone più le forze. Sarai massacrato dal peso del non sapere, del non conoscere, del non trovare.
L’uomo è il peggiore degli esseri, l’unico sciagurato che si chiede il perché delle cose. Perché quello è partito, perché quell’altro ha ucciso, perché esistiamo, perché esiste l’universo? Ve la dico a modo mio: non esiste nessun perché. La realtà è caos irrazionale.
Il paradosso per me è come il buio della notte: ti infonde il dubbio, toglie le certezze, ma al contempo ti permette di vedere le stelle in cielo. Del paradosso amo l’aspetto distruttore e nichilista, ma anche la sua capacità di spronare l’indagine umana.