Alessandro Bergonzoni – Vita
Il cervello di ognuno di noi è come un giardino senza panchine: difficile è riposare, e facile che qualcuno faccia pipì sui nostri sogni.
Il cervello di ognuno di noi è come un giardino senza panchine: difficile è riposare, e facile che qualcuno faccia pipì sui nostri sogni.
Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno.
Di questo potrei parlare all’infinito, ma odio Leopardi e tutti i poeti da pelliccia.
L’amore… quando vedo un uomo piangere nel buio della sua stanza mi domando cosa lo spinga a non accendere la luce.
…io ero nel classico periodo in cui guardavo un uovo e chiedevo: chi sei tu? Né carne né pesce.
Il tempo vola e noi no. Strano sarebbe se noi volassimo e il tempo no, il cielo sarebbe pieno di uomini con l’orologio fermo.
Erano le cinque di mattina, o almeno credo con precisione.
E l’amicizia fa camminare l’uomo a testa alta. Certo che può essere esagerato farlo sempre, perché prima o poi camminando così si sbatte contro qualcosa.
“Basta con questa vita, voglio farmi una famiglia”, “Esagerato.. fatti solo la più carina di tutta la famiglia”.
Quel mattino il sole era alto e i sette nani invidiosissimi come al solito; e non solo del sole, ma anche dei venti perché erano più di loro.
Alla manifestazione d’affetto c’erano tanti cartelli.
La navigazione durò ottanta giorni e quaranta notti. E già questo non fece dormire.
Ho una Ferrari 355, che io chiamo amichevolmente “cinque minuti alle quattro”.
Quando un bimbo senza pannolone pesa otto chili e invece col pannolone diciotto, è il momento di cambiare il bambino: si cerca un altro bambino e gli si mette lo stesso pannolone; se anche l’altro bambino aumenta, allora bisogna cambiare il pannolone. Se poi col pannolone cambiato il peso è uguale bisogna cambiare bilancia. Se anche allora il peso risultasse identico ci si deve decidere a scendere una volta per tutte dalla bilancia.
E poi c’è la violenza con la sua famosa spirale che serve per non generare altra violenza.
Non sempre chi si ferma è perduto: alle volte è semplicemente arrivato.
Non sempre chi si ferma è perduto: alle volte è semplicemente arrivato.