Alexandre Cuissardes – Politica
In politica mentire non è reato.
In politica mentire non è reato.
Ogni volta che si aiuta chi non merita si ruba a chi ha veramente bisogno. Ogni volta che si tutela chi non merita si offende una persona per bene. Ogni volta che non si condanna chi ha sbagliato si offende una vittima. Ogni volta che si condanna ingiustamente qualcuno si è complici di un delinquente.
Se burattinai così scarsi muovono da anni i fili di così tanti burattini vuol dire che i burattini forse sono peggiori dei burattinai.
Con tutti i discorsi che politica, stampa e saccenti di turno ci vomitano addosso ogni giorno forse il ministero più necessario sarebbe il “ministero del bavaglio”.
Molti politici avranno partecipato al funerale di Andreotti per essere certi che oltre ad essere morto venisse anche sepolto (con i suoi segreti), e rimarranno intorno alla tomba per più di tre giorni. Non si sa mai.
Chi non ha a che fare con la giustizia ne esalta il ruolo, invoca le manette, le condanne. Chi ha a che fare con la giustizia invoca la vera giustizia.
I veri forti del paese, gli intoccabili, sono quelli che non hanno bisogno del voto per restare al loro posto.
Nella prima repubblica i politici predicavano sempre bene ma razzolavano spesso assai male, adesso non sanno neppure più predicare bene, sanno soltanto razzolare male.
Per entrare in politica, farsi notare, si è disposti anche a sparare qualche cazzata, poi pur di restarci si arriva anche a sparare solo cazzate.
Per uno stato incapace la strada più semplice è sempre quella di colpire il più debole.
Anche oggi vogliono ubriacarci di parole ma ormai siamo già in cirrosi epatica.
Speriamo che gli sgravi fiscali sull’uno per mille per finanziare i partiti non siano superiori a quelli per la ricerca sul cancro, sarebbe assurdo finanziare per convenienza chi ci porta alla morte invece che chi cerca di evitarcela.
Si dice che la satira politica graffia ma sulle facce di bronzo i graffi non lasciano alcun segno.
Molti politici parlano come statisti ma non verrebbero ammessi neppure ad un concorso come (impiegati) statali.
Quando i politici parlano del bene del paese dicono sempre: “faremo”. Quando decidono per se stessi spesso non dicono niente, aspettano che siano i giornalisti a scoprilo, e molte volte è un “abbiamo fatto”. Quando chiedono sacrifici al paese è sempre “fate”.
Jacopo Fo al funerale della madre ha detto di “essere ottimisti perché Dio è comunista”. Naturalmente se lo dice lui lo crediamo, ma perché allora hanno sempre detto che Gesù era socialista, eppure avrebbe dovuto seguire le orme del Padre?
La parata del 2 giugno viene definita sobria, sarà perché non offrono vino a nessuno.