Alexandre Cuissardes – Morte
Voi che mi accompagnate a spallaper l’ultima passeggiatanon state a discuterne troppolasciate perdere come sono mortoil dramma vero è come sono vissutonon scambiate di male di un’ora col male di anni.
Voi che mi accompagnate a spallaper l’ultima passeggiatanon state a discuterne troppolasciate perdere come sono mortoil dramma vero è come sono vissutonon scambiate di male di un’ora col male di anni.
Lo hanno visto camminarefra le tombe al cimitero,come un funzionario delle agenzie di viaggiva a visitare i luoghi che dovrà poi suggerire ai clienti.Ma è lì a vedere la sua prossima meta,quella già prenotata per se.
Non restava nulla,nessuno fu contento,aveva lasciato poco da dividere fra troppi,a malapena si pagava il funerale da lui chiesto,per questo fu chiamato “il caro estinto”.
Il sistema più sicuro per non avere più nessun desiderio è morire.
La vita ti da il via,la nascita un documentola sorte decide,la morte chiude.
Si avvicina l’ora, e sono solo. Chi la allontanerà da me quest’ora, se sono solo?
Le morti di innocenti non chiedono giustizia, gridano vendetta.
La speranza non è l’ultima a morire, ma la penultima, prima vediamo morire lei, poi moriamo noi.
Della vita che ho passato rimetto il conto a voi, pagate i miei sospesi, compensate le mie mancanze aiutate chi ho lasciato.
Chi uccide, o provoca con dolo la morte di altre persone, chi porta qualcuno al suicidio o alla rovina un innocentedimostra di non avere rispetto della vita altrui, perché noi dovremmo avere rispetto per la sua vita?
Chi vince la vita a volte è più forte di chi vince la morte.
Ognuno di quelli che si ammazzano risparmia la vita ad uno di quelli che andrebbero ammazzati.
Prima a volte ci addormentavamo con una canna adesso invece c’è chi spera di farlo, e per sempre, alla canna del gas.
Ogni giorno inutile che regalo a me lo tolgo a chi dalla mia fine deve ricominciare.
La morte non guarda in faccia e rende a tutti pan per focaccia, ma troppo tardi.
Prima quando moriva una persona stimata si scriveva “è morto un buono”, adesso invece aggiungono al “buono” “a nulla”, i buoni non servono, se non a far vivere meglio i furbi.
Per togliere la pena di vita a molti bisognerebbe dare la pena di morte a qualcuno.