Andrea De Candia – Verità e Menzogna
Non è sincero chi è sincero sempre, ma chi ammette e confessa davanti allo specchio di essere stato falso, quando lo è effettivamente stato.
Non è sincero chi è sincero sempre, ma chi ammette e confessa davanti allo specchio di essere stato falso, quando lo è effettivamente stato.
Tutti siamo diversi ed è assodato. Poi però ci sarebbero anche i più diversi… Ebbene, quella è un’altra storia.
Ci sono persone simpatiche nella loro antipatia.
Il proprio nome è l’unico vestito che non si può mai cambiare.
Si suppone che, se il sapere vada ad abbracciare tutto il possibile immaginabile, la differenza tra un uomo colto e un altro ignorante arrivi a pesare meno di un grammo.
Non solo doveva accettare la solitudine, ma anche sopportare che qualcuno gliela rimproverasse.
Il dolore può divenire un nobile mantello se abbracciato con suprema dignità.
La felicità è così confusa, eppure l’infelicità è così chiara.
Le persone che sembrano le più forti sono dentro le più deboli.
Il mento è la terrazza su cui si affacciano le lacrime, prima di guardare il panorama che si estende fino ai piedi e cadervi.
Le lacrime innaffiano la terra del mio volto.
Non è semplice spiegare perché quando si è soli si è subito spinti da un’enorme compassione verso i più deboli, i non capiti, i derisi, “gli agnelli” potrei dire, mentre quando si è in gruppo a volte basta davvero poco per confondersi nel branco dei lupi.
Diverso non è pazzo.
La televisione è quel luogo in cui ci si spoglia della propria pelle per indossare frivolezze.
Amo pensare di non essere campione in nulla, perché significa che posso diventarlo in tutto.
La cosa più importante non è né vincere, né partecipare: ma, partecipando, lasciare il segno della tua vittoria.
Certe volte sei più felice se non condividi con nessuno ciò che pensi.