Anna Maria D’Alò – Filosofia
Mimetizzarsi nel mondo in cui si vive, è nascondersi soprattutto a se stessi per non vivere indipendenti.
Mimetizzarsi nel mondo in cui si vive, è nascondersi soprattutto a se stessi per non vivere indipendenti.
Nel grembo di un albero scorre la linfa della vita per donarsi alle stagioni dell’uomo.
Il tempo che ti appartiene è solo l’istante che vivi in quell’istante.
È più facile affermare l’inesistenza di ciò che turba che ammettere la sua esistenza.
Il mistero non ha volto, ma solo occhi per guardare senza essere mai osservato.
Nessuno diventa ciò che non era già presente in lui.
Il contatto con ciò che eri e con ciò che sei diventa fusione, perché tu sei il tuo passato e il tuo presente nel futuro che è il presente di ogni giorno.
La dualità si libera nella legge degli opposti e si imprigiona nella staticità della coerenza.
Non fermarti mai solo al visibile, l’invisibile è visibile al cuore.
Ogni volta che risorgi è perché hai scelto di morire a te stesso.
C’è sempre una parte di noi che non mostriamo mai agli altri, come il lato oscuro della luna.
L’assenza è presenza del compiuto.
Ci sono occhi che guardano oltre i recinti prima di specchiarsi nei propri labirinti.
Spesso, quando si vive il presente si rimpiange il passato e si anela al futuro, ma il passato è stato anche un presente allora non vissuto, perché guardava al futuro che è il presente di oggi che guarda al passato di ieri e al futuro di domani. L’uomo non vive alcun tempo se guarda a ciò che è già esistito o che esisterà.
Siamo tutti in attesa di giudizio o ad essere condannati senza conoscere mai la nostra fine.
Le idee geniali sono il parto dei travagli interiori, delle esperienze acquisite e delle illuminazioni della mente.
In ognuno di noi alberga mister Hyde e dott Jekyll, il bene e il male. Sulla terra siamo governati dalla legge degli opposti: la vita e la morte, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, il bello e il brutto… ecc. Ed è proprio questa legge che conferma la nostra precarietà nei limiti che comporta perché nel mezzo ci siamo noi. Dentro la legge degli opposti regna l’uomo con le sue contraddizioni e dicotomie.