Anonimo – Palindromi
Oimè lo so, o sole mio.
Oimè lo so, o sole mio.
Era d’uso sudare.
È là Roma, attici da Mafia. Hai fama di città amorale.
Lista della spesaOrdina (e le mordi!)le tre pere per te,l’Idromele anidro.
Ai lati d’Italia anima di damina.
Adenoidi: Dio ne dà.
Annodai mia donna.
A Roma trasalì la sarta mora.
Si sedes, non is; si non sedes, is.Se ti siedi non vai; se non siedi, vai.
S A T O RA R E P OT E N E TO P E R AR O T A SSator arepo tenet opera rotas.Il seminatore, col suo aratro, tiene con cura le ruote.
È ritrosa a sortire.
I corpi di legionari debbon obbedir a noi gelidi proci.
Ora, psicologa, I matti: zitta, miagolo, ci sparo!
AD una vera pia donna, dei simili fili misi ed annodai… pareva nuda.
Ecate, covata viva, ta’ voce tace.E C A T EC O V A TA V I V AT A V O CE T A C ECos’e’ l’amor? E’ mero male socratico, vede.
Amore a tre: Monia e sorelle Palnoc con la pelle rosea in omertà, e Roma.
Un amore vero? Manu!