Baltasar Gracián y Morales – Vita
A vent’anni un uomo è un galletto, a trenta un leone, a quaranta un cammello, a cinquanta un serpente, a sessanta un cane, a settanta una scimmia, e ad ottanta non è più niente.
A vent’anni un uomo è un galletto, a trenta un leone, a quaranta un cammello, a cinquanta un serpente, a sessanta un cane, a settanta una scimmia, e ad ottanta non è più niente.
La speranza è la più grande falsificatrice della verità.
Una bugia ne rende necessarie molte altre.
Le verità che più ci importano vengono sempre dette a mezza bocca.
Molti uomini sono fatti come il vasellame nuovo, che si impregna del primo odore, buono o cattivo che sia.
Bisogna adattarsi al presente, anche se ci pare meglio il passato.
Vincere turpemente non è vincere.
Il successo nelle imprese è assicurato dalla padronanza di sé con cui si compiono.
La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca.
L’invidioso non muore mai una volta sola, ma tante volte quanto l’invidiato vive salutato dal plauso della gente.
L’uomo prolisso è raramente saggio.
La fortuna non è sempre e tutta opera del caso.
I difetti non si avvertono soltanto in chi si fa notare poco.
La diligenza mette in atto rapidamente ciò che l’intelligenza ha maturamente pensato.
Il disprezzo è la più politica delle vendette.
Ottiene di più una mente mediocre con l’applicazione che un ingegno eccellente senza di essa.
La cultura non sostenuta dal buon senso è raddoppiata follia.