Benito Mussolini – Politica
Credere. Obbedire. Combattere.
Credere. Obbedire. Combattere.
Per dare savie leggi a un popolo bisogna essere anche un poco artisti.
Dove cominci esattamente, né dove finisca. L’aggettivo di sovrano applicato al popolo è una tragica burla. Il popolo tutto al più, delega, ma non può certo esercitare sovranità alcuna.
Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l’illusione di essere sovrano.
I neutrali non hanno mai dominato gli avvenimenti. Li hanno sempre subiti.
La politica è un’arte difficilissima tra le difficili perché lavora la materia inafferrabile, più oscillante, più incerta. La politica lavora sullo spirito degli uomini, che è un’entità assai difficile a definirsi, perché è mutevole. Mutevolissimo è lo spirito degli Italiani. Quando io non sarò più, sono sicuro che gli storici, e gli psicologi si chiederanno come un uomo abbia potuto trascinarsi dietro per vent’anni un popolo come l’italiano. Se non avessi fatto altro basterebbe questo capolavoro per non essere seppellito nell’oblio.
Persone ignoranti e piene di pregiudizi parlano degli affari italiani come se quella nazione fosse sottomessa a una tirannia, da cui vorrebbe liberarsi. Con quella quasi morbosa simpatie per le minoranza fanatiche, che è di regola presso certe sezioni dell’opinione pubblica britannica male informata, troppo a lungo questo paese ha chiuso gli occhi davanti agli splendidi risultati conseguiti dal regime fascista. Parecchie volte Mussolini in persona mi ha manifestato la sua gratitudine per il Daily Mail, il primo quotidiano inglese che abbia onestamente esposto al mondo gli scopi che egli si prefigge.
Io rispetto i calli alle mani. Sono un titolo di nobiltà.
La giovinezza è bella perchè ha gli occhi limpidi coi quali si affaccia a rimirare il vasto e tumultuoso panorama del mondo; è bella perchè ha il cuore intrepido che non teme la morte. Strano, ma vero! Solo la giovinezza sà morire. La vecchiaia si aggrappa alla vita con disperata tenacia.
Vorrei soltanto che un giorno gli Italiani sapessero ricordare che li ho soprattutto amati, e che ogni mio atto e pensiero furono rivolti alla grandezza dell’Italia.
Bisogna volere. Fortemente volere!
Con le nostre macchine, come, soprattutto, col nostro popolo e con la nostra fede, andremo sicuramente verso la vittoria.
Se veramente, cosa che io escludo sin da oggi, si meditasse, veramente, di soffocare la vita del Popolo Italiano in quel mare che fu il mare di Roma, ebbene si sappia che il Popolo Italiano balzerebbe come un solo uomo in piedi pronto al combattimento con una decisione che avrebbe rari precedenti nella storia.
L’Italia fascista può se necessario portare oltre il suo tricolore, abbassarlo mai.
Credere. Obbedire. Combattere.
Nessuno ha potuto fermarci… nessuno ci fermerà.
Beffo la morte e ghigno.