Carlo Emilio Gadda – Vita
Non preoccuparti della vita, perché comunque non puoi uscirne vivo.
Non preoccuparti della vita, perché comunque non puoi uscirne vivo.
Era il male oscuro di cui le storie e le leggi e le universe discipline delle gran cattedre persistono a dover ignorare la causa, i modi: e lo si porta dentro di sé per tutto il folgorato scoscendere d’una vita, più greve ogni giorno, immediato.
Gli italiani generosissimi in tutto non sono generosi quando si tratta di pensare.Una difficilissima elaborazione e costruzione morale fatta di incredibili sforzi e autoinibizioni individuali e puri e leganti entusiasmi, darà una più perfetta socialità di quella in cui siamo oggi immersi. Una lentissima costruzione morale, una grande cultura, una chiara visione di infiniti problemi tecnici, sociali, igienici, economici, morali, fisiologici, ecc., una calda passione per l’ordine e per il benessere generale e soprattutto una volontà tenace ed eroica potrà avviarci ad una migliore socialità. Le parole non bastano e sdraiarsi nel comodo letto della vanità ciarliera è come farsi smidollare da una cupa e sonnolenta meretrice. Le “parole” sono ancelle d’una Circe bagasciona, e tramutano in bestia chi si lascia affascinare dal loro tintinnìo.
Le parole sacre, vedute le labbra dell’autore. Ne rifuggono. Le cose sacre, veduto il cuore dell’autore, vi si fermano.
E poi, se un’idea è più moderna di un’altra, è segno che non sono mortali né l’una né l’altra.
L’attimo… fuggente. Ma che altro può fare un attimo?
Se un’idea è più moderna di un’altra è segno che non sono immortali né l’una né l’altra.