Claudio Visconti De Padua – Tristezza
Le sventure e i dolori sono come i venti e le onde per i navigatori, è fondamentale essere abili per poterli contenere!
Le sventure e i dolori sono come i venti e le onde per i navigatori, è fondamentale essere abili per poterli contenere!
Mi avevano suggerito che il trascorrere del tempo avrebbe lenito il dolore della perdita di mio padre, ebbene sono passati sei mesi e ho ancora il cuore triste. È come vivere in una dimensione diversa, è come essere senza ali, oppure averle ma non riuscire più a decollare.
Lei aveva bisogno di qualcuno che gli rispolverasse il cuore dai terricci del dolore che soffocavano i suoi sentimenti, necessitava di illuminare quei cunicoli oscuri di ombre che eclissavano le sue gioie, le sue speranze, aveva bisogno di mani che la risollevassero dalla melma della disperazione, dai pesi dei traumi, lei desiderava semplicemente essere amata e capita.
Lascia fluire le tue ansie sul mio petto, coi battiti del mio cuore saranno disperse e tu sarai al sicuro!
Questa sera di falsa estate non riesco a scrivere ci sono svariate nubi nei pensieri e l’anima sembra intrappolata nelle intemperie del destino dovrò districarmi nei labirinti dei tormenti e sfilarmi dagli intrecci dell’ignoto!
C’è un antidoto che combatte la tristezza, un rimedio naturale, un conforto fatto di battiti: è l’abbraccio, stretto e duraturo!
Pochi sanno leggere e interpretare la tristezza nell’anima, non tutti gli occhi sono fatti per scrutare i nascondigli del cuore!
Sono invisibili, ma più dolorose, si insinuano nei ricordi rendendoli pungenti ti deprimono senza che nessuno ti veda, sono spine che trafiggono il cuore e ti portano indietro nel tempo: sono le cicatrici dell’anima!
Ed improvvisamente mi aggrediva una cupa nebbia di tristezza, benché ragione non ci fosse capii col tempo perché accadde, nella tua anima il dolore nel mio corpo il rumore!
Oggi la mia anima fluttua, è mossa da venti di nostalgia, da soffi di speranza, da mete non raggiunte, da decisioni rimandate, da indelebili dolori, oggi sono la quercia senza foglie sbattuta dalla tramontana le cui radici benché imperiose fanno fatica a reggere il peso, il peso del destino!
Potete pure tapparvi le orecchie a certi discorsi, ma ci sono silenzi che non possono essere non uditi, e certe angosce benché mute hanno la necessità di essere interpretate bene!
La sera quando il silenzio è più intenso, diventa più difficile sopportare il tormento della tua distanza!
A spaventarmi non sarà il freddo dell’inverno: posso sempre coprirmi bene. A spaventarmi sono i venti gelidi che sprigionano le anime fredde del mondo.
Le delusioni e i dolori sono come la ruggine; deteriorano il cuore e nessuna chiave potrà mai forzarne la serratura.
Dagli archivi del dolore può nascere una biblioteca di fortezze.
I litigi sono come le onde del mare, irrompono violentemente nell’amore, fino a farlo inabissare.
Un giorno la nostra specie si estinguerà e non sarà un guerra nucleare la causa, ma una sottile lama silenziosa, nota come indifferenza.