Cristina Cossu – Vita
Da ragazzi si è certi di poter cambiare le sorti del mondo, da adulti ci si rende conto di aver sopravvalutato se stessi.
Da ragazzi si è certi di poter cambiare le sorti del mondo, da adulti ci si rende conto di aver sopravvalutato se stessi.
L’ingiustizia taciuta è una pugnalata dritta al cuore.
Sei approdato alle sponde della mia giovane esistenza, in un tardo pomeriggio di primavera di qualche tempo fa.Una moto intravista al di là di quella traversa a me familiare, prima curva a destra verso vie più volte percorse e che, ancora oggi, echeggiano delle risate di noi adolescenti spensierati e innamorati della vita.Il primo incontro, il primo sguardo, le prime parole tra sconosciuti, il saluto sempre più confidenziale, il primo bacio. Siamo ancora qui dopo aver attraversato mari in tempesta, dopo aver vissuto attimi di incoscienza lunghi anni interi, dopo aver scalato montagne inaccessibili e aver raggiunto vette, sempre troppo faticose.Percorsi bagnati da lacrime di dolore e rabbia, inframmezzati da propositi di vendetta che, con l’arrivo dell’età matura, sono diventati esperienza di vita.Le lacrime di oggi hanno un sapore diverso, non più ostile, il suono di quel dolore è stato spento per sempre e la vendetta l’ho delegata alla vita e ai suoi misteriosi eventi.Siamo ancora qui, non so per quanto, forse per un attimo ancora o forse per sempre. Il quotidiano spesso nemico mi ha accompagnata fino ad oggi. Il cammino del tempo mi ha investita, regalandomi i primi capelli bianchi ma, nonostante le burrasche e la solitudine da dover vivere e spiegare ad un bambino, il mio, sono qui, grata alla vita che mi ha donato l’energia per non mollare. La stessa vita che oggi mi chiede di tirar fuori dall’abisso colui che in questi anni, dietro le mie lacrime, si è illuso di comprare la felicità.
Il velo pietoso che si chiama buonismo, copre realtà spesso feroci che non vogliamo affrontare.
Il pensiero, unica nostra proprietà, potere, libertà.Paziente e silenzioso, fedele, presente.Non riposa mai, instancabile professionista e grande estimatore del dubbio.Essere prismatico, generatore di scelte che scrivono le nostre sorti su un grande libro che si chiama vita.Si appoggia a due canali, cuore e mente, spesso schierandosi dall’uno o dall’altro versante. Lo squilibrio origina il dubbio, segue l’incertezza, poi il coraggio, finalmente la scelta. Un passo in avanti, comunque.
La solitudine da voce all’anima.
Alcuni uomini nascono con la spugna in mano… un colpo e via. Un istante per cancellare le proprie miserie e raccontarsi una realtà retroattiva mai vissuta.
Essere disgraziato e abbandonato dalla vita, è colui che non esiste se non in quanto maschera, di ciò che vorrebbe essere e mai sarà.
La verità autentica è quella pronunciata dall’uomo nel momento di massima ira.
Se tu, donna, vuoi un esempio di coraggio, non sperare di trovarlo in un uomo.
Quando sei giu di corda non arrenderti; chiediti la ragione! La risposta che ti darai sarà l’arma con la quale sconfiggerai il buio!
Vorrei sapere perché l’antidoto alla noia si chiama violenza…perché… le mani rubano la scena alle parole,perché… si ha paura di guardarsi dentro,perché… si teme la solitudine,perché… vivere e morire son la stessa cosa.
Il crocifisso disturba in quanto imposizione silenziosa di un credo religioso in uno stato laico? Bene: demoliamo chiese e cattedrali, bruciamo i dipinti, prendiamo a martellate le sculture… (in fondo chi è sto Michelangelo?) E che dire di Dante e della sua “Divina Commedia”? Al rogo!
Luci e sipari nel teatrino delle apparenze.
Ci sono momenti in cui il buio è una mano che ti segue fino a catturarti.Gli occhi chiusi per difendersi dalla realtà, in quell’attimo ostile.L’energia dirompente della luce, nei suoi tempi, squarcia le tenebre e, solo allora, ci accorgiamo d’esserci consegnati al nemico che, mellifluo, ci ha impedito di prender per mano anche l’ultima, flebile speranza.
Non attendo l’alba di domani; sarà una nuova salita in quella gradinata infinita che è la mia esistenza.
Vivere su questa terra non significa necessariamente appartenervi.