Dario Amadei – Sogno
Respiro, e tramuto l’aria in sogni.
Respiro, e tramuto l’aria in sogni.
La scrittura è libertà.
Le storie esistono già sul fondo delle nostre circonvoluzioni cerebrali e bisogna solo imparare a trovarle, a leggerle, in una parola a farle nostre. Poi raccontare una storia diventerà assolutamente naturale.
La maggior parte delle persone vivono con la testa dentro un frullatore: io credo molto nella lettura e nella scrittura come strumenti che permettono di riscattarsi da questa situazione.
La scrittura è uno strumento importante perché ci permette di esternare dei concetti che altrimenti non avremmo il coraggio di esprimere chiaramente, ammantandoli di una struttura narrativa che li rende unici e al tempo stesso universali.
Scrivere un racconto è come andare in bicicletta. All’inizio ci sembra impossibile stare in equilibrio, ma dopo le prime pedalate ci sentiamo sicuri di noi stessi!
Nei libri non c’è scritto ciò che dice l’autore, ma quello che ci legge il lettore.
Il libro è il tuo amico più sincero, è sempre lì che ti aspetta!
Ci sono due modi di leggere i libri: seguire lo svolgimento della storia dalla prima all’ultima pagina per arrivare a conoscere il finale, oppure soffermarsi ad aprire tutte quelle porticine che lo scrittore dissemina lungo il percorso.
L’amore per un libro può cambiare il destino di un popolo.
Non sto scrivendo la mia biografia, ma la fiaba della mia vita.
Abbandonarsi al corso degli eventi non può essere mai una soluzione, banalizzerebbe la storia e la farebbe terminare bruscamente e prematuramente, lasciando in eredità al lettore una grande insoddisfazione. Quindi non ci sono altre opzioni, bisogna gettarsi nella mischia e il protagonista lo farà proprio quando ormai sembra impossibile, un attimo prima di essersi smarrito per sempre al di là del punto di non ritorno.
Nella rampa “conseguenze” della scala narrativa, il protagonista è come un pugile messo alle corde dalla “cosa magica”