Dario Pautasso – Vita
Non ho mai sopportato chi difende un’idea in virtù della coerenza! Una coerenza sbagliata è una malattia eterna.
Non ho mai sopportato chi difende un’idea in virtù della coerenza! Una coerenza sbagliata è una malattia eterna.
Questo è ciò che ho imparato nella vita, poco più: prendi una persona, una cosa, un evento e guardalo attentamente.Se il tuo cuore è buio, ci cercherai solo negatività e bruttezza, e le troverai all’istante.Se il tuo cuore è limpido, ci cercherai solo bellezza, e sarà l’unica cosa che troverai.
C’è forse qualcosa di più vero di una pura menzogna?
Alla verità ci si avvicina nella sofferenza: essa appare luminosa è rivelatrice nella disperazione; ma è necessario essere calmi e scevri d’ogni eccessiva emozione per cercare di comprenderla.
La tristezza conosce tutte le verità, ma non riesce ad esprimerle.La felicità non ne conosce alcuna, ma può inventarle tutte.
Tutto quello che diciamo o scriviamo finisce sulle nostre labbra o sui nostri fogli per il bisogno incontentabile che abbiamo di crederci noi stessi. Nulla più.
La tristezza ci informa e ci chiede di riposare e riflettere, mentre la società ci impone di continuare a tutti i costi. Così insistiamo fino a crollare. Ben presto quello che era un sentimento informativo ed adattativo diventa l’angoscia esistenziale della colpevolezza. E nulla sarà mai più come prima.
Se sei pronto ad ammettere di essere triste, non sei più così triste.
Non esiste sofferenza più grande di quella che non sai descrivere.
La tristezza conosce tutte le verità, ma non riesce ad esprimerle.La felicità non ne conosce alcuna, ma può inventarle tutte.
Ho sempre avuto la sensazione che ci sia nella sofferenza del singolo il sangue di gente mai incontrata, la tristezza dell’eterno sconosciuto, il dolore dell’ultimo uomo della terra. La sofferenza dell’individuo sembra avere un’estensione universale, mentre la sua gioia s’invola sempre a pochi passi dal suo sorriso.
Anche alla bontà si chiede che sia giusta.
Gli animali sono pressoché perfetti nella loro inconsapevolezza. L’uomo, invece, che vanta consapevolezza sta distruggendo tutto. È spesso deluso, triste, incoerente. E l’intelligenza? I primi della classe creano le basi del dispotismo, ogni progresso scientifico procura un regresso umano e civile dieci volte maggiore. Io, sinceramente, faccio fatica a capirci ancora qualcosa. Non riesco a provare meraviglia per una persona perfettamente efficiente, ci deve essere un tarlo di imperfezione perché l’uomo mi stupisca ancora piacevolmente.
Un premio inaspettato è spesso la motivazione per un premio meritato.
È sempre opportuno distinguere chi si definisce “solo” da chi invece “solitario”. Il primo ripudia la sua condizione e ne soffre, il secondo la cerca e ne beneficia.
Mi ha sempre inquietato il fatto che io, che giorno e notte porto il peso del mio corpo, finisca per essere nelle persone che incontro per la strada, null’altro che una somma di pensieri.
Nell’essere sempre forte, a tutti i costi, la gente si scorderà che tu possa avere una debolezza, nell’essere sempre coraggioso, che tu possa avere anche solo un attimo di paura. Così, tanto più tenacemente lotterai, tanto più sarà naturale che ti elogino a parole, ma si scordino di darti affetto.