Ettore Mazzuchelli – Antichi aforismi
Il fine che soglion fare i superbi, è di perder tutto perché pretesero troppo.
Il fine che soglion fare i superbi, è di perder tutto perché pretesero troppo.
Il saggio sa torcere in bene l’accidente infelice, e dello sciocco torce in male anche l’accidente favorevole.
Molti uomini che sembrano moderati nella loro devazione, ciò fanno per riuscir più alti di quel che sono.
I libri vivi, e parlanti, sono gli esenti. Lungo è il viaggio delli precetti; breve, ed efficace, quel degli esempi.
Parlando di letteratura, ogni autore è scrittore ma non ogni scrittore è autore.
Con chi si abusa delle parole, conviene usare parole asciutte.
Ivi è maggior ignoranza, ov’è maggior presunzione.
La realtà e l’apparenza sono due donne nemiche; ma la seconda, su questa terra, ha un esercito assai più vasto e formidabile della prima.
Il disprezzare altrui non solamente è figliuolo di gran superbia, ma eziandio è segnale di piccol cuore.
Colui a cui è grave il tacere non è capace di cose grandi; e chi non apprese prima a tacere non saprà poi parlare.
Molti che lodano il lodevole non lo lodano per lodare, ma perché non lodandolo apparirebbono troppo irragionevoli, e troppo ingiusti.
Molti si forman facile con la speranza di quello stesso che è difficilissimo con la ragione.
Certi encomi sono biasimi, ed alcune censure sono approvazioni.
I precetti, i testamenti, e le leggi hanno ad esser brevi: perché cosi da non meno di confusione agli scolari, meno di occasione di litigiosa ai leggisti, e men di sottile interpretazione ai politici.
Per l’ordinario la limitazione nel male supera l’esemplare; e limitazione nel bene non lo raggiunge.
Alcuni poveri mostrano di non far caso delle ricchezze; ma con ansietà dell’onore riempiono il mancamento dell’oro.
Uomo vizioso e ignorante è il peso più grave cui questa terra sostenga.