Fabio Privitera – Vita
Non esiste il facile e il difficile, esistono i livelli di sopportazione e di tenacia ed è su quelli che occorre lavorare affinché si affrontino le cose, dalle più piccole alle più grandi!
Non esiste il facile e il difficile, esistono i livelli di sopportazione e di tenacia ed è su quelli che occorre lavorare affinché si affrontino le cose, dalle più piccole alle più grandi!
Le persone cambiano, ma quando il cambiamento è in positivo per se stessi e per gli altri è meglio dire che le persone divengono ciò che già sono, intendendo con ciò quello che è insito nel loro potenziale umano. Noi conosciamo noi stessi tramite le esperienze esterne e le sensazioni interne che queste ci producono. Una sorta di scambio tra la coscienza che prende atto di quello che sta accadendo e regola l’atteggiamento in base a quanto abbiamo imparato in precedenza, ai desideri e alle credenze, è l’inconscio che possiede una sorta di mappa interiore della propria “morale d’azione interiore”, vale a dire come lei agirebbe a prescindere dalla presa d’atto di coscienza. È questa a provocare le emozioni positive o negative, premendo sulla “membrana” che la separa dalla coscienza affinché si adegui alla morale interiore.Così quando la coscienza ci porta ad agire secondo la morale d’azione inconscia, ci sentiamo bene, appagati, felici, propositivi e in grado di proseguire verso la direzione del nostro vero essere, del divenire. In caso contrario diventiamo frustrati e ansiosi, incapaci e anzi indifferenti alla necessità di comprendere gli altri. L’ego prende il sopravvento, la parte desiderativa devasta i sogni dell’intuito, così ci allontaniamo dal nostro essere, invece di sfociare al mare della conoscenza interiore, risaliamo la corrente fino a perdere le forze e la volontà d’affrontare le occasioni della vita. L’equilibrio è questo, non è non compiere errori, non è l’essere perfetti, ma la presa di coscienza che le nostre emozioni non sono solo il riflesso di quanto accade all’esterno, ma la necessità del nostro intuito ad agire per il meglio secondo la propria morale.
La Follia non è nell’essere imprevedibili, ma nel fare qualcosa per se o per qualcuno, tale che la ragione fugge via terrorizzata. La razionalità non è nel comprendere il senso delle cose, ma nell’accettare ciò a cui non riesce a dare un senso.
Il tempo mette le rughe a chi non ha pazienza di compiere altro mentre attende che il tempo si compia.
Potete inventarvi tutte le identità che volete, ognuno arriva prima o poi ad avere un unica faccia tra le mani.
L’unica via per esistere…… è persistere nei propri sogni e resistere alla propria realtà.
La vita non è una condizione generale, quanto l’insieme di quegli eventi particolari dal quale cogliere l’essenziale e lasciare tutto il resto al margine, come decoro. Sono pochi gli attimi che valgono una vita e per pochi che possano essere, una vita in cui ci si è sentiti vivi anche una sola volta è già di per sé una vita piena.
Ciò che ci accade, molte volte, non può essere dimenticato ma c’è sempre la possibilità che lo si possa attraversare.
E la maggior parte si arrende alla pronuncia di un “se fosse facile” e non prova ad avanzare nel silenzio di un “nonostante tutto sia difficile finché respiro ce la posso fare”.
Mi chino sul bordo oscuro della follia e lì mi rivedo fulgido e senza alcuna malinconia!
Nessuno può essere condotto fuori dal proprio inferno se non sente già in se il sentiero verso la libertà e le ali.Allora la mano che lo conduce non gli indicherà la via, ma lo accompagnerà semplicemente rendendo più solido ogni suo passo.
La vita è per tutto il tempo, non adesso, non nel ricordo né nella speranza. Tutta la vita è un flusso continuo di cui nessun tempo è possibile fissare, senza correre il rischio di disperdere con esso l’essenziale.
Il pensiero è un essere vivente, e come tale esso nasce libero. Non è qualcosa di cui ci si può appropriare indebitamente. Come ogni esplicazione dell’anima di un essere umano, porta in sé un pezzo di quell’anima, un’identità estemporanea che poi è l’unico aspetto, di quel pensiero, in cui molti altri possono rispecchiarsi.
La verità rende diversi, per questo molti la fuggono allo stesso modo in cui sembrano cercarla. Occorre essere pronti e non solo volerla, pronti ad affrontare il cambiamento radicale che essa opera perché è una reale conversione dopo la quale chi era abituato a vederci in un certo modo non ci potrà più riconoscere.
Solo quando e se le maschere cadono possiamo renderci conto se chi abbiamo incontrato era una persona o una delle sue innumerevoli maschere.
L’umanità ha un esagitato eccesso di fiducia in ciò che vede e mette in dubbio ciò che sente. Ecco perché fingere è molto più facile che riconoscere il vero.
La falsità urla la propria ragione d’essere inconfutabile. La verità sorride silenziosa ed aspetta cauta il proprio divenire.