Fernando Pessoa – Stati d’Animo
Vivo sempre nel presente. Non conosco il futuro. Non ho più il passato. L’uno mi pesa come la possibilità di tutto, l’altro come la realtà di nulla. Non ho speranze né nostalgie.
Vivo sempre nel presente. Non conosco il futuro. Non ho più il passato. L’uno mi pesa come la possibilità di tutto, l’altro come la realtà di nulla. Non ho speranze né nostalgie.
Non basta aprire la finestra per vedere la campagna e il fiume.Non basta non essere ciechi per vedere gli alberi e i fiori.C’è solo una finestra chiusa e tutto il mondo fuori; e un sogno di ciò che potrebbe essere visto se la finestra si aprisse.
Alcuni hanno un grande sogno nella vita e mancano a quel sogno.Altri non hanno nella vita nessun sogno, mancano anche a quel sogno.
Ho avuto grandi ambizioni e sogni turgidi – ma i sogni li hanno avuti anche il garzone e la sartina, perché tutti sognano. Quello che distingue le persone le une dalle altre è la forza di farcela, o di lasciare che sia il destino a farla a noi.
Il mondo non è vero, ma è reale.
Ogni uomo che meriti di essere celebre sa che non ne vale la pena.
Saggio è colui che si contenta dello spettacolo del mondo.
Ognuno di noi è più d’uno, è molti, è una prolissità di se stesso. Perciò, colui che disprezza il suo ambiente non è la persona che per esso si rallegra o soffre. Nella vasta colonia del nostro essere c’è una folla di molte specie che pensa e sente in modo diverso.
Il mondo è di chi non sente. La condizione essenziale per essere un uomo pratico è la mancanza di sensibilità.
Non c’è niente nel mio passato che mi faccia ricordare una cosa con il desiderio inutile di avere di nuovo quella cosa. Non sono mai stato altro che un residuo e un simulacro di me stesso. Il mio passato è ciò che non sono riuscito ad essere.
Non mi preoccupo delle rime. Raramente ci sono due alberi uguali, l’uno accanto all’altro.
Essere poeta non è una mia ambizione.È la mia maniera di stare solo.
La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto. Se ascolto sento i tuoi passi, che esistono come io esisto.
I libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di familiarità attiva e penetrante.
C’è, tra me e il mondo, una nebbia che mi impedisce di vedere le cose come veramente sono – come sono per gli altri.
Un silenzio freddo. I rumori della strada come se fossero tagliati col coltello. Si è avvertita a lungo, come un malessere di tutto, una cosmica sospensione del respiro. Si era fermato l’intero universo. Attimi, attimi, attimi. Le tenebre si sono carbonizzate di silenzio.All’improvviso, acciaio vivo.
L’unico senso intimo delle cose è che esse non hanno nessun senso intimo.