Francesca Zangrandi – Filosofia
Non sono l’albero che cade e fa il botto…Sono semplicemente uno di quei rami che ogni giorno calpestiamo.
Non sono l’albero che cade e fa il botto…Sono semplicemente uno di quei rami che ogni giorno calpestiamo.
Amo i versi senza senso, perché l’uomo è sempre propenso a cercarne uno che infine crea poesia.
Non so cosa credere… illuminatemi.
I sogni si vivono…Al di là se si realizzano o no.
Pensavo di essere l’unica ad avere pensieri lontani, ma noto con piacere che non è così.La mia mente viaggia non per pazzia.Sento il mondo nel profondo non per pazzia.Sono padrona dei miei sensi e dei miei pensieri…Non ho più paura di vivermi…
L’altruismo: una persona che evita di strappare un quadrifoglio semplicemente per lascialo a chi ne ha più bisogno.
Voglio sentire parlare le Donne, non per una forma di femminismo, ma perché nella storia ho sentito solo il loro silenzio.
Non voglio seguire un’ideologia.Avere la strada già prefissata e comportarmi secondo le parole o le idee di un’altra persona.Voglio creare i miei principi confrontandoli ogni giorno con altri.Voglio non giudicare.Io penso che nella vita non conta essere etichettati con nomi creati dalla società per identificarci, ma conta alzarci ogni mattina sentendo che quello che stiamo facendo ci rende fieri e felici.Conta avere il coraggio di soffrire per cambiare ciò che ci rende infelici.Non voglio seguire un ideologia.Voglio sentire l’umanità nella sua semplicità.
Tutto quello che io e te siamo non può essere percepito da altri cuori… solo i nostri.
Bisogna apprezzare ciò che abbiamo non perché si potrebbe perdere, ma semplicemente perché lo abbiamo.
Sai cosa vedo nelle persone tanto intelligenti, o che almeno si credono tali?Poca umiltà.Una persona intelligente non pensa di cambiare perché crede di andare benissimo così com’è.Preferisco un ignorante se sa di esserlo che un intelligente che crede di esserlo.
Sono al centro di un’enorme ferita che stringe le sue fauci con l’intenzione di soffocarmi…Non soffro…Non sto male.Io osservo il mondo andare a puttanee non posso farci niente…
L’attacco di panico è paragonabile al tentativo di contare ogni singola goccia d’acqua che tocca il suolo quando piove a dirotto.Eppure si può persino paragonare alla melodia di quella pioggia.
C’è l’esigenza di un contatto tra noi umani.Persino un semplice saluto ad uno sconosciuto può essere un toccarsi.Sono un’osservatrice di attimi che altri compiono.
Perché non diciamo chi siamo?
Perché mi prendi in giro?Per quale motivo credi di non poter essere te stessa?Che cazzo te ne fotte se non ti sentono?Se non puoi essere aiutata da nessuno?Grido!Rido!Non ho bisogno di nessuno.Non ti capisci perché guardi da uno spioncino lontano.Vorrei il vuoto.La solita storia.Non sto male lo giuro!Però a volte capita di non voler più capire e voler solo urlare.Voler solo sentire se altri gridano insieme a te.Perché cerco questo contatto?Vivo per sentire la gente.Amo sentire le persone.Eppure questo contatto lo cerco sempre io.Vivo sentendo senza essere sentita.Cosa credi?Perché pretendi ti sentano.Tu racconti chi sei!Io racconto chi sono…
Sentimi!Ti prego ascolta.