Franco Pancaldi – Poesia
I poeti ci lasciano soli, il nostro compito è ricordarli.
I poeti ci lasciano soli, il nostro compito è ricordarli.
Non so se si può aver paura di ciò che non s’intuisce. Mette il terrore non capirlo, forse più che saperlo.
Rimane da capire cosa vuoi che sia, farti attraversare da un percorso, oppure essere tu ad intraprenderlo.Nell’indecisione muovi i passi scoprendo gli orizzonti.
Mi sovviene quasi il pensiero che la maggior parte delle persone non ambisca all’idea di felicità, che la creda come dovuta, quando in realtà va cercata. Lei sta dove sta ed è in tranquillità assoluta, l’essere umano si arrovella e fantastica su ogni sfumatura di felicità, senza carpirne l’attimo; la gioia è solamente ciò che non abbiamo… com’è possibile.! allora quello che possediamo cos’è se non anch’esso piacere, hanno sempre insegnato ai guardare chi sta meglio per essere felici ed ambire all’entusiasmo. Guardare anche chi ha avuto meno di te, fa capire l’importanza di ciò che hai. Una scelta voluta è felicità, perché racchiude la speranza di essere ciò che si vuole e costruire la strada che si desidera. Sicuramente nel percorso ci sono gli sconforti, ma non possiamo ambire alla felicità senza dare nulla in cambio.
Esiste un modo giusto o sbagliato di essere, non sono bravo a fare un augurio, ma di una cosa sono convinto Ridete sempre.Gli altri se ne accorgeranno, chi ci tiene a te ne è felice e a chi no rimane l’invidia. A voi costa poco mostrare felicità. Quindi fate un buon proposito, smettete di contare i sorrisi che siete in grado di donare.
Il miglior viaggio è quello che non conosci, dentro probabilmente c’è il sapore di ciò che vorresti sapere, solo il coraggio di viverlo può aiutare a scoprirlo.
La cosa più bella delle scelte è quella che non esiste casualità, ma volontà pura.
Non si ha abbastanza territorio su cui volare, neppure troppe illusioni da potersi giocare perché nulla è illusione se lo si crede certo. Era una calda panchina di quel sole di maggio voleva sentirsi il caldo nelle ossa. Proveniva da un lungo inverno che all’apparenza sembrava finito Gli strascichi dell’anima ne aveva congelato i pensieri non le emozioni.
Rimane quella lucida follia della persona ancor prima del pensiero, perché non si fonde con nulla che sia contrario alla volontà d’esistere, mi conosco e mi ripulisco di ogni refuso di pacata solitudine, per immettermi nella carreggiata più veloce della volontà. Parevano tempi difficili, quelli che si paravano davanti, ma concretamente secernevano solo un motivo di lento restio dei pensieri. Accomuno le difficoltà finite, con il desiderio di scalata dell’impossibile, anzi a dir comune non esiste l’impossibile se non nei nostri pensieri.
Mostra quel triangolo di seta dal morbido apparire, convulsamente arrotolata nell’acerba carne ti proponi allo sguardo. Veritiero è quel mio guardare, che si infrange su pelle arsa dal piacevole vedere. Sei così tinta della tua stessa essenza, bagnata del tuo respiro. Sarà gioia godimento emozione o solamente piacere dell’essere.
Racconta come ti esprimi, quali sono le tue movenze e i tuoi intimi sospiri, come sopporti questa mancanza d’anima. Pensi sia veramente carenza di questo o forse è solo necessità di riaffiorare in qualcosa di diverso.
Nel momento in cui t’azzardi a scherzare con i sentimenti, perderai tutti i tuoi compagni di gioco.
Oggi mi è passata davanti questa frase: “il fine giustifica i mezzi”. Analizzandola, per quel che capisco io è aberrante, questa frase attribuita a Machiavelli, che lui mai ha detto. Si permette di usare mezzi scorretti per arrivare ad uno scopo, questo è il senso?. quindi altro esempio Hitler era nazista per il bene della Germania? Qui non possiamo dire che questo fine giustifichi il genocidio. A voler analizzare in fondo si possono scoprire frasi che per secoli ci sono passate davanti, e si sentono pronunciare, ma sinceramente ne prendo le distanze.
Non esiste il vero problema, esiste il problema che non si vuole risolvere, questo in verità è il vero dilemma.
Puoi carpire capendo. Sicuramente non puoi ignorare intuendo.
Ogni giorno puoi perdere qualcosa o arricchire il tuo patrimonio di conoscenza, dipende solamente da ciò che pretendi dal tuo modo d’essere.
Mi piace guardare lo specchio senza riflesso alcuno, sguazzare nelle pozzanghere asciutte e ascoltare, ascoltare, ascoltare chi tace, forse questa è l’unica verità di una mente folle, ascoltare un silenzio. Mi cibo di verità che solo una dubbia follia comprende, stride forse troppo con le verità altrui, ma questa è la differenza di chi osa rincorrere una voce dimenticata in un’eco.