George RR Martin – Libri
E questo è l’inizio.
E questo è l’inizio.
Il drago aveva cantato per lei.
Ogni notte lo uccido di nuovo. Mille morti, diecimila morti sono niente al confronto di quello che meritava.
Quando scriveranno la storia del mio regno, dolce sorella, diranno che ha avuto inizio stanotte.
La nostra terra per diritto di sangue, che ci è stata portata via col tradimento ma ancora nostra, per sempre nostra. Si commette un grave errore a rubare al Drago. Perché il Drago ricorda.
Cos’è poi l’onore al confronto dell’amore di una donna? E che cos’è il dovere paragonato allo stringere una nuova vita tra le braccia… o alla memoria del sorriso di un fratello? Vento e parole. Vento e parole.
Là… là, miei lord siede l’unico re difronte al quale io intendo inginocchiarmi, il re del Nord!
Maledetti siano dli dei. Che vittoria amara hanno voluto concedermi… perché io avevo pregato che fosse la ragazza, la mia vittoria. Tua sorella al sicuro… e di nuovo mia, com’era destinata ad essere.
Un principe cavalca dentro di me!
Qualsiasi cosa deciderete mai, mai io chiamerò re un Lannister!
Quegli addii un po’ dolci e un po’ amari.
Le mie parole hanno mentito. I miei occhi, il mio braccio hanno gridato la verità. Sei tu che non hai visto.
Forse è quello il segreto: non tanto che cosa facciamo, quanto perché lo facciamo.
Un uomo non può andare contro ciò che desidera il suo cuore.
E quanto tremavano quelle sue mani un tempo così forti, così sicure…
Harwin sbarrò gli occhi. “Dèi misericordiosi” disse con voce strozzata. “Arya…? Arya Piededolce? Lem, lasciala andare!””Mi ha rotto il naso.” Lem la scaricò sul pavimento senza troppi complimenti. “Per i sette inferi, ma chi dovrebbe essere questa qua?””La figlia del Primo Cavaliere.” Harwin si prostrò con un ginocchio a terra davanti a lei. “Arya Stark di Grande Inverno”.
Tua è la mia spada. Tua è la mia vita. Tuo è il mio amore. Il mio sangue, il mio corpo, le mie canzoni, tutto quanto tu possiedi. Io vivrò e morirò al tuo comando, mia regina!