Giordano Scrivo – Vita
Chi vive veramente è colui che ha smesso di illudersi nel caldo abbraccio della speranza, smettendo di cercare giustificazioni nella metafisica e nella spiritualità.
Chi vive veramente è colui che ha smesso di illudersi nel caldo abbraccio della speranza, smettendo di cercare giustificazioni nella metafisica e nella spiritualità.
Quando tutte le strade che puoi percorrere sono pianificate dall’arbitrarietà del fato per avere lo stesso finale, la vita cessa di esistere e il senso della morte vanifica la volontà.
Ogni ragionamento è fallace, sono solo speculazioni mentali. Ogni logica si scopre illogica vista da altre prospettive. E le prospettive sono infinite. La mente, mente.
Dal falso nasce il dolore, dal dolore nasce la conoscenza.
L’uomo è fatto per soffrire, paradossalmente quando non soffre, soffre perché non sta soffrendo.
La televisione è lo status symbol delle coscienze inermi. Le coscienze inermi non hanno nulla di cui vantarsi, nessun particolare talento quindi come fanno ad avere un qualcosa che gli dà un merito se naturalmente non ce l’hanno? La risposta a questo quesito è il Dio denaro, nella nostra epoca chi non ha particolari meriti li compra. Questo discorso lo potete applicare a quasi tutto, dai cellulari alle macchine, dalla televisione ai vestiti. Non vige più l’epoca della dominanza del migliore, vige l’epoca della prostituzione dei mezzi utilitari, ed è chiaro che in televisione non si parla per l’ennesimo omicidio in sé, si parla per suggestionare colui che la sta guardando. Come ho già detto, questo discorso è applicabile a molto altro: prendiamo in esame il fenomeno selfie. Il selfie non viene fatto per la foto in sé, viene fatto per trasmettere a chi sta vedendo la foto che chi l’ha scattata possiede un telefono, magari uno degli ultimi. Ed è per questo che acquistare una televisione è inutile, è per questo che acquistare una macchina è inutile. Ciò che compri non lo compri per le proprie funzionalità, lo compri per alcune funzionalità. Compri per sentirti superiore, per sbattere in faccia a chi ti vede che anche tu hai uno status symbol. Il problema è che si è per avere, non si ha per essere, avere un qualcosa di intelligente non ti rende intelligente.
Non puntate al successo come mero trofeo, puntate alla risolutezza e alla costanza e il tempo vi ricambierà.
Gli ottimisti non vedono il bicchiere vuoto e dicono che è pieno; loro vedono il bicchiere pieno non preoccupandosi che potrebbero berlo o che si potrebbe rovesciare.Quando arriva il momento in cui l’ottimista singolo nota che quel bicchiere è mezzo vuoto perché ci ha bevuto o perché è stato rovesciato ci sono due reazioni possibili: diventare pessimisti, preoccupandosi che i bicchieri pieni possano rovesciarsi, o diventare nichilisti, negando l’esistenza dei bicchieri.
Non si è degni di ridere se non si ha il coraggio di ridere di se stessi.
Sognare non è altro che una confessione a se stessi, è ritrovare la propria essenza, rompere gli schemi per crearne altri, soddisfare i nostri tabù. Il sogno è liberatorio.
Il problema principale dell’italia è uno. In italia, tutti le fazioni vogliono fare qualcosa ed effettivamente la fanno: parlano. Tutti parlano molto e soprattutto vogliono. Poi arriva il momento in cui hanno la possibilità di fare qualcosa e capiscono solo allora che per aver potere non basta volere, bisogna anche dare. Ed è lì che tutti scelgono di non perdere qualcosa per guadagnare responsabilità. Perché? Le responsabilità rendono l’uomo cosciente, lo rendono capace di stabilire ciò che è giusto e deve essere libero ed è per questo che viene temuta.
Nella nostra società si è sviluppata una sorta di abitudine, quella di disdegnare le percezioni. Il pensiero è indissolubilmente legato alle emozioni. Unendo le due cose si ottiene un pensiero collettivo scialbo, che a sua volta crea un mercato del sentimento sempre più vario, supportato da assuefatti sempre più poveri.
Ci sono due tipologie di esseri umani: chi pensa con il proprio cervello e chi non pensa con il proprio cervello. Una banale quanto semplice negazione in grado di cambiare il corso della storia.
Il Grande Fratello orwelliano della nostra realtà è la massa, una mera moltitudine di amorfi rancorosi frustrati dalle loro squallide convenzioni ipocrite. Prima si battono per i loro presunti diritti, poi trascorrono le vite in sterili e becere litanie.
Le coscienze aride non possono altro che inveire contro le loro inibizioni, non avendo potuto realizzarsi, vengono inghiottite dalla repressione collettiva.
L’uomo persegue ben volentieri ciò che più teme. Vivendo perennemente nel desiderio di scontro, si lancia contro il mistero, affinché esso non lo tormenti più.
Quando tutte le strade che puoi percorrere sono pianificate dall’arbitrarietà del fato per avere lo stesso finale, la vita cessa di esistere e il senso della morte vanifica la volontà.