Giuseppe Reali – Frasi Sagge
Non dobbiamo mai essere una parentesi, dobbiamo essere sempre la costante.
Non dobbiamo mai essere una parentesi, dobbiamo essere sempre la costante.
Ogni domanda, crea un quantitativo illusorio di risposte, avendo poi la certezza, che oltre alla parziale scrematura delle stesse, se si vuole andare a fondo/sapere, non basta una sola domanda. Quindi a mio parere: o si è fottuti, o, è il tempo di iniziare a ballare.
Trovo particolarmente singolare il modo in cui una persona cerca di dare una spiegazione sul comportamento di un’altra, esprimendo un giudizio, ma purtroppo, non penso sia questo il modo giusto, ogni persona è inspiegabile, certo ci si può trovare delle similitudini, ma resterà sempre un abisso. Per capire il perché e sconfiggere quest’abisso, non dobbiamo far altro, che lasciarci cadere.
L’unico modo per sconfiggere un abisso, è lasciarsi cadere.
Non si può continuare ad imboccare strade diverse, non si può, alla prima difficoltà cambiare direzione, perché manca la voglia di combattere, non si deve cedere al terrore e tornare indietro, bisogna vincerla, questa “fottuta” paura di perdere. È arrivata l’ora, l’ora di scegliere, è il momento di prendere una strada e restarci fino alla fine, almeno per una volta… Proseguire. Almeno per una volta, vedere cosa c’è in fondo! Ora so cosa fare, non è troppo tardi per rimettersi in gioco, se avrò l’occasione già quest’anno, non voglio perderla, non posso permettermi di perderla. Lottare e combattere, senza la paura di perdere!
A volte le cose non devono quadrare, per far si che funzionino.
Riflettendoci per un bel po’, ho capito: noi non beviamo per dimenticare, noi beviamo per ampliare, un ricordo, un’emozione, un momento. Già, fondamentalmente, quando beviamo, tutte queste girandole di stati d’animo, si ampliano, diventando molto più nitidi e vissuti con molta più leggerezza. Poi però, passato l’effetto boomerang o meglio la “sbornia allegra”, il pensiero, il ricordo o l’emozione che ci affliggeva è sempre lì, che ci tormenta, forse anche in un modo o in una forma più tosta di prima. Ma che ci volete fare, siamo essere umani, è la nostra natura farci del male, è come se pensassimo, che per poter godere di un momento felice, prima, dovessimo provare dolore, e la questione mi rode, per il semplice fatto che non riesco a dare una spiegazione a questo comportamento. Però una cosa la so o meglio una certezza ce l’ho: non è questa la soluzione, non servono le piombe, non serve star male, l’unico modo per sconfiggere i momenti bui e avere dei momenti di felicità, sta nell’abbraccio delle certezze, nell’andare avanti e nel continuare a vivere.
Stiamo volando, tante persone dicono che è bello volare, il volo rende liberi, così almeno pensano. Io dico che non importa, quanto voliamo, non importa, quello che proviamo in volo, la verità, l’unica cosa che conta: è solo trovare un luogo dove atterrare, un luogo dove restare.
E pensai: la moralità viene calpestata, con la stessa facilità, con cui una formica, viene schiacciata.
Qualsiasi scelta operiamo, durante il nostro percorso, ha sempre un costo, nel bene e nel male. Se peseremo, ogni decisione con criterio, quando la vita ci presenterà il conto, saremo sempre pronti a pagarlo.
Nelle giornate di pioggia, realizzi: che la vita è come una fermata. Non puoi permetterti di aspettare l’autobus che passa una tantum, quando piove così, vuoi solo trovare un riparo, scaldarti un po’, sentire calore. Poco importa dove l’autobus andrà, poco importa se sarà quello sbagliato, intanto siamo al riparo, e per un attimo, anche solo per un attimo, ha smesso di piovere.
Ognuno di noi deve fare, ciò che sente. Non conta in cosa credi, tuffati in mezzo a un sogno, cavalca l’onda, continua a cercare un motivo, per cui valga la pena lottare. Le domande saranno sempre tante, saranno poche le persone che ti capiranno, ma non importa, scopri chi sei! Ricorda: prima di essere qualcosa per qualcuno, devi essere qualcosa per te stesso.
Per una persona che vuole conoscere sempre il perché, questo simbolo: “?” È un bel demone da sconfiggere. La ricerca perenne delle risposte, porta alla luce, domande evanescenti, prive di qualsiasi perché, e per triste che sia, è proprio questa, la loro unica risposta.
Non è il mondo, che è più piccolo, non è il mondo, che è diventato senza valori. Il mondo è sempre lo stesso, non è cambiato nulla, siamo noi, che siamo cambiati.
All’incirca, tutto ciò che viene dopo un “ma” o un “però”, perde un po’ la sua importanza.
Il problema è che, quando giochi per vincere, hai sempre qualcosa da perdere.
Il ricordo di quel che era, può far male, ma è la speranza di quel che sarà, che fa dimenticare, tornando a sognare.