Hermann Hesse – Sogno
Più è difficile avere una cosa, più la si ama.
Più è difficile avere una cosa, più la si ama.
I popoli oppressi dei Tropici stanno alla nostra civilizzazione come creditori di diritti antichi ed irrinunciabili, alla stessa maniera della classe operaia in Europa.
Ogni essere umano è qualcosa di personale e irripetibile; voler sostituire al posto della coscienza personale una collettiva è già una violenza, e il primo passo verso ogni forma di totalitarismo.
Le lezioni di storia della filosofia erano scialbe e prodotte in serie come la vita dei giovani studenti. Tutto seguiva uno stampo, l’uno agiva come l’altro, e l’allegria accaldata sulle guance giovanili era vuota in modo sconfortante e pareva roba prefabbricata.
Sono più le persone disposte a morire per degli ideali, che quelle disposte a vivere per essi.
La saggezza che un dotto tenta di comunicare agli altri, ha sempre un suono di pazzia.
Il male nasce sempre dove l’amore non basta.
L’ Aforisma è una sorta di gemma, tanto più preziosa quanto più rara, e godibile solo in dosi minime.
La serenità non è trastullo né vanità, ma altissima conoscenza e amore, è affermazione di ogni realtà, è vigilanza al margine di ogni profondità e precipizio. Essa è il segreto della bellezza e l’autentica sostanza di ogni arte.
Non è facile avere un bel giardino: è difficile come governare un regno. Ci si deve risolvere ad amare anche le imperfezioni, altrimenti ci si illude.
I problemi non esistono per essere risolti: essi sono semplicemente i poli tra i quali si genera la tensione necessaria alla vita.
“Hai appreso anche tu quel segreto del fiume: che il tempo non esiste?”. Un chiaro sorriso si diffuse sul volto di Vasudeva. “Si Siddharta” rispose.”Ma è questo ciò che tu vuoi dire: che il fiume si trova dovunque in ogni istante, alle sorgenti e alla foce, alla cascata, al traghetto, alle rapide, nel mare, in montagna, dovunque in ogni istante, e che per lui non vi è che presente, neanche l’ombra del passato, neanche l’ombra dell’avvenire?”. “Si, questo” disse Siddharta. “E quando l’ebbi appreso, allora considerai la mia vita, e vidi che è anch’essa un fiume, vidi che soltanto ombre, ma nulla di reale, separano il ragazzo Siddharta dall’uomo Siddharta e dal vecchio Siddharta. Anche le precedenti incarnazioni di Siddharta non furono un passato, e la sua morte e il suo ritorno a Brahma non sono un avvenire.Nulla fu, nulla sarà: tutto è. Tutto ha realtà e presenza”. Siddharta parlava con entusiasmo; questa rivelazione l’aveva reso profondamente felice. Oh, non era forse il tempo la sostanza di ogni pena, non era forse il tempo la sostanza di ogni tormento e d’ogni paura, e non sarebbe stato superato e soppresso tutto il male, tutto il dolore del mondo, appena si fosse superato il tempo, appena si fosse trovato il modo di annullare il pensiero del tempo?
Tutte le cose, anche le meno interessanti, o le più brutte, hanno un lato piacevole. Bisogna solo volerlo vedere.
Il fiume rideva. Sì, era così, tutto ciò che non era stato sofferto e consumato fino alla fine si ripeteva, e sempre si soffrivano di nuovo gli stessi dolori.
Bontà e ragione non sono nella natura, ma esistono in noi, in noi esseri umani con i quali il caso si diverte; ma possiamo essere più forti del caso e della natura, anche se solo per pochi istanti. Possiamo anche essere vicini l’uno all’altro, quando ce n’è bisogno, e guardarci negli occhi con comprensione; possiamo amarci e vivere confrontandoci a vicenda.
Se odi qualcuno, vuol dire che in lui odii qualcosa che fa parte di te. Ciò che non fa parte di noi non ci disturba.
Possiamo comprenderci l’un l’altro, ma ognuno può interpretare soltanto sé stesso.