Jean-Paul Malfatti – Comportamento
Non invidiarmi! Sii te stesso e sarai come me.
Non invidiarmi! Sii te stesso e sarai come me.
Dubitare di se stesso è il dubbio più dubbioso di tutti i dubbi.
Cerchiamo di essere meno polemici e più socievoli e costruttivi nel commentare le opere altrui, non tutti abbiamo lo stesso stile, la stessa cultura o lo stesso modo di esprimerci attraverso l’arte o la scrittura.
Ho sempre pensato che i maturi e gli anziani sapessero ascoltare molto di più di quanto lo fanno i più giovani e gli adolescenti. Una falsa impressione o frutto di una percezione errata da parte mia?
Divergenze e discordanze tra esseri pensanti, dunque, ci sono e ci saranno in eterno, ma alla fine ci sarà anche sempre il “nullo”, cioè quel “puntino” quasi impercettibile in cui gli opposti tendono ad annullarsi e a risolversi con la crescita e la maturazione.
Per uno stupido convinto e fiero di esserlo la stupidità è segno di intelligenza e rispetto di se stesso.
La troppa pienezza di sé porta all’intransigenza e, insieme ad essa, ad un’intolleranza senza limiti verso i cosiddetti “diversi”, ciò che sarebbe già un primo passo verso il razzismo e tutti gli altri tipi di discriminazione.
Ispirare qualcuno a cambiare le proprie scelte o idee, vivere a modo nostro o, semplicemente, seguire i nostri esempi è una cosa; forzarlo o mettergli pressione ne è tutta un’altra.
L’ipocrisia è, è sempre stata e sarà sempre ovunque, sia in ambito sociale che lavorativo e prevalentemente in campo politico e religioso, e, purtroppo, ogni tanto anche tra amici. Insomma, sfortunatamente davvero ovunque in modo più o meno evidente.
Se per te sono uno sbaglio di Dio oppure un capolavoro del diavolo, non cercare di cambiarmi attraverso la recitazione di brani e versetti della Bibbia, del Corano o di qualsiasi altro libro sacro. Se sarai riuscito a dimostrarmi che sei cambiato in meglio, attraverso comportamenti e azioni che valgano la pena di essere presi in considerazione, e non solo ripetendo a memoria parabole e metafore che non tutti sono in grado di comprendere, non potrò far altro che iniziare a prenderti sul serio.
Se tutti avessimo gli stessi gusti e la stessa mentalità il mondo non sarebbe altro che un immenso castello di carte al vento, del quale il tedio sarebbe il re e la noia la sua regina, e tutti continueremo a sbagliare e ad essere imperfetti come ogni essere umano.
Sii cauto nell’interpretare ciò che vedi ad occhio nudo, forse sei miope e ancora non lo sai.
Mai far incazzare un micio biondo con gli occhi verdi, può diventare più nervoso di una tigre maschio in calore.
Ci sono maschere e maschere. Alcune sono removibili e riposizionabili; altre sono permanenti e tali rimangono fino all’ultima ruga sul viso.
Certe cose non si cambieranno mai in meglio se continueremmo a negare, a chi può davvero cambiarle, la minima opportunità di provarci.
Cerchiamo di essere meno stizzosi e meno draconiani verso le scelte religiose o di vita degli altri. Ogni testa ha un cervello diverso all’interno, il cui modo di ragionare può non avere nullissima a che vedere con il nostro.
L’infinito duello tra credenti e non credenti è diventato un’ostinazione senza pari da qualche tempo ad oggi. Si tratta, a mio parere, di una rissa psicologica del tutto impulsiva e nevrotica, come lo sono tutti gli atti di ostilità o di provocazione reciproca, tra quelli che si credono padroni della verità e, per questo, giungono a calpestare l’altrui libertà di agire, pensare e vivere la loro vita a loro modo o in conformità con le loro convinzioni religiose, ateiste o semplicemente ideologiche.