Joe Martini – Stati d’Animo
Non si può più essere gli stessi, dopo una triste e brutta esperienza.
Non si può più essere gli stessi, dopo una triste e brutta esperienza.
Troppe le persone, che passano nella nostra vita come figuranti. Poche, quelle che inconsapevolmente, rubano le nostre emozioni.
“C’è una parte di te, inaccessibile, ma che vedo e sento. Non percepisco, argini da oltrepassare. Il non aprirti mai completamente, fanno di te un impenetrabile mistero. Solo inverni, dentro i malinconici occhi tuoi”. Spesso mi dicono ciò, ma io sono fatto così e non esiste in me, nulla di inaccessibile. Se non l’incapacità innata di sapere condividere, quello che neppure io, so di me.
Ho pensato al mio risveglio, dal mio abituale limbo, quello cercato a tutti i costi. A tutti i baci, agli sguardi, alla bocca, agli occhi. Ho sentito, a poco a poco, il mio risveglio. E non era tutto così uguale, come nel mio torpore. Quanti occhi, quante bocche, quanti sguardi. Non uno sentito, non uno provato. Era la mia anima che sognava? Era il mio cuore che accendeva il sogno? O forse solo un sogno, che le luci tanto attese dell’alba, portano via. Il mondo che urla. L’amore che vola, su foglie sospinte dal vento. Via, via.
Non mi aspetto più nulla, dalla vita. Niente emozioni straordinarie o sorprese inaspettate. O progetti per il futuro. Già, nulla di nulla. Ho quello che voglio. Il mio cuore ha intrapreso il suo cammino e non lo vuole più cambiare.
Non mi sono mai sorpreso. Di nulla. Strano, ma è così. Perché c’è sempre la speranza. In un modo o nell’altro. Del resto, dietro l’angolo, può esserci ciò che cercavi o qualcosa che può cambiare la tua vita.
Un sogno, tenuto troppo dentro, ristagna e marcisce. Con la conseguente origine di un sogno malato, che non ha nulla in sé, se non il rimpianto di vederlo concluso nel modo più triste.
Credere nei sogni e nella loro riuscita apre una finestra dentro noi, riuscendo a farci vedere la direzione da percorrere.
Il sogno inganna la realtà, con l’illusione dell’incantata genialità. Il sogno che ansima magia.
Ho un urlo bloccato in gola. Ho sogni ammutinati alla mente. Sogni riottosi che si impongono alla ragione.
La magia di un sogno. Che sfida la vita.
Credo nei sogni. I miei. E talvolta anche loro si accorgono di me.
È meraviglioso. Stare seduto tenacemente sui miei sogni, in cima ad una nuvola.
Tutto o nulla. Ma a quello che immaginavo, ti sei avvicinata più di chiunque al mondo. Il tuo, è un sorriso che non aspettavo e la gioia che mi trasmette, è come una inesauribile fontana zampillante. Tutto diventa un abbraccio caldo ed invincibile. E se tutto intorno, è così diverso da noi, quella è la realtà. Ma si può sempre sognare, no?
Solitario. In un destino arido. Con sogni già sognati.
Lasciarsi andare nel sogno. E liberare la propria mente, nel girovagare del cuore.
Non può bastare, solo, il mio sogno. Sconfitto, se tu, non vuoi entrarci dentro.