Johann Wolfgang Goethe – Amico
È meglio ingannarsi sul conto dei propri amici, che ingannare i propri amici.
È meglio ingannarsi sul conto dei propri amici, che ingannare i propri amici.
Tutti i piccoli piaceri suggeriti dall’amicizia valgono mille volte di più di splendidi doni con i quali la vanità del donatore ci umilia.
Guai a coloro – dissi – che si servono dell’influenza che hanno su di un cuore per rapirgli le semplici gioie che esso sa procurare a se stesso! Tutti i doni, tutte le premure della terra non compensano un istante di spontaneo piacere, rapitoci dalla gelosa importunità del nostro tiranno! […] Tutti ogni giorno dovrebbero dirsi: tu non puoi far altro per i tuoi amici che lasciar loro le gioie che hanno, e render più vivo il loro piacere, godendone con essi. Infatti, potresti tu, se il loro animo fosse tormentato da un’angosciosa passione e oppresso dal dolore, versar loro una goccia di balsamo consolatore?E quando l’ultima più dolorosa malattia sorprenderà la creatura che tu avrai tormentato nel fiore degli anni, e che giacerà in uno stato di compassionevole esaurimento, quando il suo occhio spento sarà rivolto al cielo e il freddo sudore della morte bagnerà la sua pallida fronte, e tu starai presso il letto come un condannato, con l’intimo sentimento di non poter far nulla nonostante tutto il tuo buon volere, allora una profonda angoscia ti stringerà, pensando che daresti tutto al mondo per poter infondere nella creatura morente una stilla di forza, una scintilla di coraggio!
È meglio ingannarsi sul conto dei propri amici che ingannarli.
Si pensa sempre a ciò che s’è lasciato; l’abitudine rende l’uomo beato.
Per capire che il cielo è azzurro dappertutto non è necessario fare il giro del mondo.
Le pene degli uomini sarebbero minori se essi – e Dio solo sa perché son…
Ai sintomi ammonitori nessuno bada, soltanto a quelli lusinghieri e promettenti si rivolge attenzione e…
La superstizione mi è sempre stata odiosa come il maggior danno che l’uomo si possa…
Anche uomini completamente estranei e indifferenti l’uno all’altro, quando vivono qualche tempo insieme, si svelano…
Ma come, Amore? Mi sei stato lontano così poco e non sai più baciare?
Chiamo classico quel che è sano, romantico quel che è malato.
Crea, artista! Non parlare!
L’opera d’arte può avere un effetto morale, ma richiedere ad un artista uno scopo morale…
L’individualità dell’espressione è l’inizio e la fine di tutta l’arte.
Nell’arte, abbastanza buono è l’ottimo.
La felicità suprema del pensatore è sondare il sondabile e venerare in pace l’insondabile.