Luna Del Grande – Stati d’Animo
Le uniche scuse che devo sono al mio cuore. Troppe volte ho permesso a persone di ferirmi, troppe volte ho perdonato, troppe volte ho donato amore a chi non meritava nemmeno la mia attenzione.
Le uniche scuse che devo sono al mio cuore. Troppe volte ho permesso a persone di ferirmi, troppe volte ho perdonato, troppe volte ho donato amore a chi non meritava nemmeno la mia attenzione.
Appartenersi significa “esserci” oltre il tempo, oltre l’orgoglio e soprattutto oltre le parole.
Aspettarsi troppo dalle persone significa illudersi. Partiamo dal presupposto che molti illudono e pochi stupiscono.
Non “sopporto” i “mi manchi” i “ti amo” ma soprattutto i “ci sono”. Se una persona ti manca, corri da lei, il tempo lo trovi. Dirsi ti amo non basta, bisogna viversi. I “ci sono” devono essere presenze e non parole.
Le persone belle le porti ovunque vai, quelle false passano anni e li lasci sempre nel “reparto” delle cose inutili.
Quando il cervello non è più “single” allora hai perso la testa.
Quando le emozioni diventano “mute” e perché qualcuno ti ha talmente ferita che anche i sentimenti più forti diventano “freddi”.
Buona parte della gente ama i sorrisi facili, la vita comoda e si circondano di materialismo come se avessimo bisogno solo di questo. Ricordiamoci che siamo “carne e cuore”, “fiato e pelle”, “baci e abbracci”, “anima e vita”. Non scegliamo le persone come se fossero un “articolo” ma per quello che ci trasmettono anche con un semplice gesto, magari è proprio quello che ci renderà felici.
I discorsi più belli sono quelli dove il silenzio diventa emozione, i baci passione, l’amore poesia dei sensi.
Dopo tante fregature capisci che essere buoni con la gente “falsa” non ripaga mai.
Dire “eccomi” quando fuori c’è l’arcobaleno è un conto. Dire “sono qui” anche se c’è un temporale è tutt’altra cosa. Smettiamola con le promesse facili, la gente come me ha smesso di dare credibilità alle chiacchiere.
Amo troppo la mia libertà. Sarà anche per questo che scelgo sempre e comunque di essere semplicemente me stessa.
Quando dico “a domani” e perché intendo “esserci ancora”. Domani per me è amore, presenza e soprattutto “coerenza” tra i fatti e le parole.
Quando le delusioni diventano troppe, quando le cicatrici sono sempre presenti, fidarti, credere a qualcuno diventa quasi impossibile. Diventi “esigente” solo per non farti ancora del male. Noti tante cose perché capisci che in quelle piccole cose ci sono le attenzioni che meriti e che malgrado tutto saresti ancora pronta/o a dare. E allora basta un nulla per farti capire se devi rimanere o andare via, anche perché hai imparato che chi vuole esserci c’è e tutto il resto sono solo fottute scuse.
A volte “colpevolizzo” me stessa per essere stata buona, paziente e soprattutto sincera con chi non meritava nemmeno di conoscermi.
Le persone apparentemente tranquille sono anime in “tempesta”.
Io sono quel sapore fra il dolce e l’amaro, quel profumo che sa di donna, ma anche di femmina quando serve. Io sono sempre il “meglio”, ma solo per chi merita.