Mariella Buscemi – Desiderio
Ti mangio la fame quando le ossa, sazie, ci divorano la carne.
Ti mangio la fame quando le ossa, sazie, ci divorano la carne.
Esserci per gli altri è il modo migliore per non esserci per se stessi. Sottrarsi, dimenticarsi.
Io conosco molte persone che sono moralmente ubbidienti; da qui ad essere moralmente coscienziosi ce ne passa!
Dare troppo non è un bene, può spaventare perché fa sentire gli altri in difetto.
Quando i pensieri parlano come gesso che stride su una lavagna, poi, ti accorgi di non aver scritto nulla. E graffiato troppo!
Scorticarsi la pelle di dosso per rivestirsi d’altro; cosa fai, dici, pensi, dove vola la tua anima, dove guardano i tuoi occhi.
Il cuore è il miglior cicerone che può condurci per le strade figurate della vita!
Anche coloro che sembrano distinguersi scadono inesorabilmente, scioccamente, disumanamente, rozzamente nella pochezza dilagante ossequiata dai più.
Non chiedo più nulla perché più si chiede più ci si aggrappa alla speranza di avere… più non si ottiene nulla più scaturiscono illusione e delusione.
Chissà se tutte le persone che distruggono intenzionalmente qualcosa si rendono conto che prima o poi dovranno fare i conti con i cocci rotti della loro esistenza.
Amarsi è l’incontro delle anime che si conoscono da sempre perché vagano indisturbate nell’infinito del tempo e dello spazio, non soggette all’apparenza della carne che ci rende riconoscibile solo agli occhi.
Provo sempre una certa rassegnata serenità quando cala la sera e le luci del cielo si fanno, così, più luminose di quelle della terra… meglio la notte, dove non si pensa, al più si sogna… anche se i sogni stessi sono traditori e crudeli… ma sempre meglio la notte rispetto ai giorni che si susseguono senza meta né destinazione.
L’anima è il gran filtro delle sensazioni, delle emozioni che setaccia ogni sentire ed ogni sentimento.
Siamo tutti soldatini di piombo, addestrati a fare la guerra… questa guerra chiamata vita… ogni giorno una lotta, un nuovo colpo da sferrare o subire… ci destreggiamo tra vittorie e sconfitte, tra la trincea ed i fronte… e le battaglie si susseguono… giorno dopo giorno.
Tra ripicche e due di picche… io all’amore ci credo ancora e non smetterò mai di crederci!
Secondo me, il termine esperienza è davvero relativo… per farne buon uso bisognerebbe che la vita fosse pedissequa ripetizione, allora, si potremmo applicare, quasi tecnicamente, gli insegnamenti appresi… invece sta tutto in un pugno e questo pugno stringe, generalmente, solo mosche… e si và avanti per tentativi ed errori…
Imperscrutabili, affascinanti, quasi mistici ritrovamenti avvengono tra le persone, in modo inaspettato, insondabile, ma avvengono per poi ritrovarsi l’uno difronte all’altro in un rispecchiarsi ed aspettarsi senza fine…