Mario Pugliese – Stati d’Animo
Notte Infinita di quel buio che t’avvolge e in cui tutto scompare.
Notte Infinita di quel buio che t’avvolge e in cui tutto scompare.
Siamo come aquiloni, indifesi in balìa di un filo sottile, Un alito, un solo alito di vento e ci sbatte a terra.
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.Per leggerla comunque clicca qui.
È scuro “fuori” ma Respiro. Parole non dette, respiri non respirati, sguardi sfuggenti, un mare di domande, un universo di incertezze, battiti di cuore che fanno male, troppo rumore dentro, troppo silenzio fuori. Manca la musica per rompere questo silenzio. Resta il ticchettio di “un vecchio orologio” a scandire il tempo che passa a sentenziare l’attesa.
Voglio uscire da questa gabbia-galera di questo sentimento che mi rende indifeso e prigioniero.
Dall’alto si ha una visione diversa. Mi sono “perso” oggi sulle montagne più alte di questo nostro paesello un po cosi. Storie che si intrecciano formando un groviglio di nodi, che non verranno al pettine. Mi piace ogni tanto essere io quello che guarda dall’alto, mi da un senso di onnipotenza e di pace, quella pace che altri non troveranno mai, ci vuole cuore aperto e mente priva di gabbie, per poter evadere dalla insipida conduzione di vita mala. Perennemente insoddisfatta, senza stimoli e senza emozioni, anche questo può essere un senso di vita al limite dei confini mentali.
Vorrei solo essere abbracciato, con braccia calde, senza parole, e forse buttare fuori tutti i respiri e le lacrime, di gioia e di dolore. Contratte nel cuore.
Bastava poco veramente poco. Vediamoci e parliamone. “Tanto tu sei forte, sei saggio”, sì, io sono forte, sono saggio, “tu non ce l’hai il cuore come tutti gli altri”, già, io non ce l’ho il cuore come tutti gli altri, perché io ne ho uno solo di cuore, gli altri ne hanno uno per ogni occasione.
Quel limite oltre il quale cerchi a tutti i costi di stare a galla senza avere la forza di nuotare ma evitando di affogare.
Rubo briciole e divento sempre più ingordo, di attimi, emozioni e sentimenti.
Ci sono sere che ti prende di parlare di te a qualcuno che non conosci come se potesse essere il supporto che ti manca altrove altre che parli e ascolti solo con lo sguardo, perché tutte le parole ti sembrano inutili, ma il silenzio è troppo pesante da sopportare, ma poi pensi, a chi non avrà mai più sere. Davanti a se, allora urleresti quanto tu la desideri. E correresti da lei, ma aspetti un suo cenno. Aspetti. Ci sono sere che finiscono troppo presto.
Un cuore per sognare, ed una mente per desiderare. Se lo fai con la mente rubi sensazioni al corpo, se lo fai con il cuore, doni emozioni all’anima.
La verità è un inganno. Di pura illusione rivestiamo i nostri giorni. Anneghiamo i sentimenti in disperazione o in certezze mal riposte. La solitudine è l’unica realtà di un “Io” irraggiungibile che urla al mondo: “sono qui”.
Soffia forte il vento fuori, e dentro. Vento che scivola tra le mie dita e accarezza la mia mano. Non vedo ma percepisco, non sento ma accarezzo, questi tasti e gioisco a vedere danzare la parole, mentre sorridono su un foglio bianco sembrano mani tese al sole che vogliono volare.
Sono stanco di vedere, la luce annegare in un deserto senza amore, sono stanco del colore grigio ed amaro dei miei pensieri, stanco di cercare arcobaleni fantasiosi. Stanco di capire di comprendere di patire. Stanco di tutto stanco di illudermi. Semplicemente stanco di dare.
Cosa resterà di me? Dei miei tumulti interiori? Dei miei amori? Dei miei dolori? Quello che nessuna bufera può mai spazzare via. Le mie parole, quello che scrivo rimarrà indelebile nel tempo nella mente e nell’anima di chi le sente sue. Di chi avrebbe dovuto ascoltare anziché leggerle, di chi avrebbe dovuto rispondere anziché rimanere a guardare in silenzio, l’agonia di quello che era, “e oggi non è più.”
Andare in giro con “cuore e mente aperte” equivale ad esporsi al sole cocente senza nessuna protezione, si rischia di bruciarsi.