Michelangelo Da Pisa – Comportamento
Sono, solo perché lo voglio. Sono solo, perché lo voglio.
Sono, solo perché lo voglio. Sono solo, perché lo voglio.
Mi parlo, ma non mi ascolto. Non ho più dialogo con me, solo reciproca sopportazione.
Gli atteggiamenti miranti a sottolineare l’appartenenza del partner, mi ricordano le pisciate dei leoni sui cespugli della savana. Marcatura del territorio.
Alzai lo sguardo al cielo, chiusi gli occhi, allargai le braccia e, in un insano raptus di libertà, abbracciai le nuvole.
L’utopia all’orizzonte abbaglia di fascino le certezze davanti agli occhi.
Inseguiamo l’impossibile perché temiamo il semplice.
Mi scelgo ogni giorno, sono la persona più fedele che ho.
Il sospetto fagocita diffidenza e vomita sfiducia.
Chi ti vuole cerca un mezzo per trovarti, gli altri inventano un pretesto per perdersi.
Muto forma, cambio pelle, mi adatto, mi adeguo, ma resisto. Lascio sempre dei brandelli di ribellione dentro me.
Leggi almeno qualche pagina della mia esistenza prima di giudicare l’intero libro della mia essenza.
L’originalità non ti rende né speciale né migliore, ma ti identifica nella massa, macchia bianca su un immenso sfondo nero.
Con le mani sanguinanti, mi inerpico tra le rupi del conformismo. In vetta respirerò aria rarefatta ma incontaminata.
Fa’ dei tuoi difetti il tuo punto di forza, non il varco di accesso alla tua sensibilità.
Non mi è chiaro il senso del perder tempo a criticare il raccolto altrui mentre il proprio sta seccando.
Ho enormi riserve affettive, sconfinati giacimenti onirici, immense risorse emotive per alimentare speranze finché avrò cuore per bruciarle.
Alterno momenti in cui non voglio vedere nessuno ad altri in cui voglio restare solo.