Raffaella Florio – Vita
Abbiamo camminato sul filo. Sul parallelo preciso e sottile, per te non era la stessa cosa perché dalla mia parte, sotto non c’era rete.
Abbiamo camminato sul filo. Sul parallelo preciso e sottile, per te non era la stessa cosa perché dalla mia parte, sotto non c’era rete.
Ogni essere vivente dovrebbe poter decidere di vivere ancora o di non vivere più.
Niente è prevedibile, questo è il sale della mia esistenza.
Non avere certezza alcuna, riferimento alcuno anche nel senso più pratico della questione potrebbe rendere insicuri, come minimo, creare paure profonde. Ma se ci si pensa bene, tutto questo è una forma di profonda libertà, tenendo sempre presente che non si è mai davvero liberi.
Per tutto il tempo hai accuratamente evitato i miei occhi, imbronciato e assente un po’ a disagio giocherellavi col tuo iPhone. Io cercavo freneticamente qualcosa da dire, sciocchezze di ogni genere pur di non rimanere in un silenzio troppo per così dire “intimo”. Poi ci siamo guardati, hai accennato un sorriso e i tuoi occhi brillavano mentre affondavano nei miei. Non mi crede nessuno, ma è vero, la linea dura della tua bocca si è schiusa, i tratti del viso finalmente rilassati e poi il suono della tua risata che echeggiava nella stanza.
Attraverso il dolore sono diventata farfalla, impeto, profondità; e infine con mio grande stupore: essere libero.
Quello che gli altri non riescono a capire è amore… o sentimento puro privo da condizionamenti o l’inceppo della mente…
Non mi vedrai strisciare, potrei persino morire ma non lo saprai mai…
La “verità” è dentro di noi, sempre… a lei non possiamo sfuggire, anche se spesso non la comprendiamo e ci spaventa e poiché non la desideriamo… guardiamo altrove.
Dove sei? Mi manchi.
Crederci fino in fondo, contro ogni ragionevole dubbio, contro ogni matematica certezza, questo è la rotta che seguo, non so usare la bussola ma osservo il sole, le maree, le stelle e sento il vento.
L’unico modo per dire che ti voglio bene è quello di farlo standoti lontana.
Le mie notti sono piene di sogni, essi diventano il ponte luminoso tra il buio e l’alba…
Il mio male l’ho voluto io… ma sono certa che il dolore mi ha salvata.
Per niente è troppo tardi… niente muore per sempre.
Quante volte ho preso sempre la stessa irrevocabile decisione… che questa dovesse essere l’ultima volta… e ogni volta è sempre davvero l’ultima…
Sono un baro, le mie carte sono truccate, ho sempre un asso nella manica… ma non avrò alcuna pietà di me.