Rossana Emaldi – Vita
Io abito dentro ad un vestito che giorno dopo giorno si sta sbiadendo e logorando, fino a quando dovrò abbandonarlo, perché inutile per rimanere con la sola energia, in attesa di un abito nuovo!
Io abito dentro ad un vestito che giorno dopo giorno si sta sbiadendo e logorando, fino a quando dovrò abbandonarlo, perché inutile per rimanere con la sola energia, in attesa di un abito nuovo!
La vita è un percorso a ostacoli e ognuno li affronta in modo diverso: c’è chi ci sbatte violentemente contro, c’è chi il supera saltandoli, c’è chi li aggira, c’è chi paga per farli togliere, altri l’innalzano a dismisura per poi piangerci sopra, ma c’è anche chi ne studia la struttura per farne validi gradini per salire e maturare.
Siamo sempre pronti a criticare duramente la vita, malgrado questo temiamo fortemente che ci abbandoni.
Non è mai troppo tardi per cambiare rotta e iniziare a scrivere pagine di serenità sul libro della vita.
Spesso non basta una intera vita per smaltire un’infanzia e un’adolescenza infelice.
Gli anni? L’importante ora è non vederli e quando purtroppo si vedranno sarà meglio non sentirli.
Vorrei che il tramonto della vita assomigliasse al tramonto del sole, come l’alba assomiglia alla nascita.
Per vivere serenamente? Occorre conoscere la vera essenza della vita, con le sue varie sfaccettature e imparare ad accettarla.
La stima è una bella decorazione, che devi guadagnare sul campo della vita.
Ogni volta che te la prendi per qualche cosa, rendi la tua vita insipida.
Non esiste un modo per vivere una vita perfetta, esiste però il modo di accettarla così com’è.
La vita è l’acqua dove si pescano i desideri, le emozioni, l’amore, difficili da prendere e ancora più difficili da conservare.
Tieni ben salde le redini della tua vita e non lasciare mai che passino di mano.
La vita è una strada tutta a curve, va presa con cautela.
Gli eventi dolorosi sono i mattoni più solidi per costruire il futuro.
Se prendi la vita correndo troppo forte, ti perdi tutto per strada.
Quante volte nella vita gettiamo al vento momenti che potrebbero essere unici e irripetibili, solo per il timore di soffrire, per poi soffrirne comunque per avere rinunciato a viverli.