Silvana Stremiz – Comportamento
Io posso anche perdonarti, ma tu riuscirai a perdonare te stesso?
Io posso anche perdonarti, ma tu riuscirai a perdonare te stesso?
Quando entriamo nella vita di una persona, quando le regaliamo il nostro essere e la riempiamo di parole, di immagini e di sogni, dobbiamo almeno essere certi di non prenderla in giro.
Quando chiediamo scusa lo facciamo a reato ormai commesso, quando ormai abbiamo ucciso l’anima di qualcuno e non ci sono più rimedi per alleviare quel dolore.
Il dolore è una pallottola al cuore.
Se ti do fiducia una volta e la tradisci te lo possa perdonare. Se lo fai la seconda allora sei tu a farmi pena.
Certe persone si vestono di un abito candido per nascondere “lo sporco” interiore.
Basterebbe la carezza di una parolaa rendere sopportabile il silenzio,a non uccidere il cuore di chi ci ama veramenteBasterebbe un po’ di attenzioneverso chi ci vuole beneper non toglierle il respirouccidendola lentamente.Basterebbe pensare un po’ meno a noi stessie guadare oltre per regalare un po’ di felicità.
In fondo al cuore e alla nostra anima, se vogliamo, troviamo scritto: amore, tolleranza, rispetto, fratellanza, compassione, pazienza e molto altro. Questi sono i Comandamenti del cuore, quelli che ogni essere umano dovrebbe rispettare.
Chiedere perdono non è sempre facile… non è da tutti e spesso chi lo fa lo fa quasi obbligato dalle “circostanze” più che da un sincero “bisogno”.
Se dico ti voglio bene è un bene sul serio. Se dico ti amo, è amore sincero. Se sto zitta forse sto facendo un dono.
È strano come un pensiero diverso dal nostro lo consideriamo sempre sbagliato.
Le parole spese a colmare vuoti spesso ci riempiono di un vuoto ancor più grande.
La cattiveria di alcuni non ha fine… si cela dietro un sorriso.
A volte il “ci sentiamo domani” non che è un addio.
Te ne eri andato ancora prima di andartene.
“Con me o contro di me” spesso non è che invidia.
A volte basta così poco per non lasciar andar via una persona.