William Shakespeare – Frasi d’Amore
Chi semina amore raccoglie felicità.
Chi semina amore raccoglie felicità.
Amore corre verso amore, così come gli scolari lasciano i loro libri, per contro, amore lascia amore con volto corrucciato con cui gli scolari vanno a scuola.
Gli uomini sono come l’aprile quando fan la corte e come dicembre quando sono accasati.
Perdonami, perdonami di amarti e di avertelo lasciato capire.
Se per baciarti dovessi poi andare all’inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci.
Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente.
Romeo: “io giuro il mio amore sulla luna.” Giulietta: “Non giurare sulla luna, questa incostante che muta di faccia ogni mese, nel suo rotondo andare!”
Non mangia che colombe l’amore, e ciò genera sangue caldo, e il sangue caldo genera caldi pensieri e i caldi pensieri generano calde azioni, e le calde azioni sono l’amore.
Chiedilo ancora, e non appena l’avrai chiesto, questa mia stessa mano, che per amor tuo già uccise il tuo amore, ucciderà, per amor tuo, un amore di gran lunga più vero: e tu sarai complice, in tal modo, della morte di entrambi.
In nulla mi considero felice se non nel ricordarmi dei miei buoni amici.
E chi muore senza portare nella propria tomba almeno una pedata ricevuta in dono da un qualche amico?
Quando non c’è più rimedio è inutile addolorarsi, perché si vede ormai il peggio che prima era attaccato alla speranza. Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali. Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna avere pazienza: essa muta in burla la sua offesa. Il derubato che sorride, ruba qualcosa al ladro, ma chi piange per un dolore vano, ruba qualcosa a se stesso.
Il mio slancio nel donarti amore.
Chi non ha denaro, mezzi e pace, manca di tre buoni amici.
Mendicante qual sono, sono povero di ringraziamenti; e i miei ringraziamenti, cari amici, sono sinceramente troppo cari anche a pagarli un soldo.
Le cose più dolci, divenute ordinarie, perdono il loro grato piacere.
Quel mostro, l’abitudine, che divora ogni sentimento il quale ci metta in guardia contro i malanni che s’annidano nell’abitudine stessa, si dimostra purtuttavia un angelo in questo, che riveste d’una livrea assai facile ad indossarsi anche la pratica delle azioni buone e belle.