Tania Lizzio – Stati d’Animo
Lui stava bene da solo. Ma non pensava a chi aveva bisogno di lui per stare bene.
Lui stava bene da solo. Ma non pensava a chi aveva bisogno di lui per stare bene.
Credo che subire un torto sia paragonabile al morso di zanzara: la puntura arriva come un colpo basso, scorretto inaspettato e senza un motivo apparente. Ci risulta insopportabile, ma cerchiamo di non pensarci dicendoci che non ne vale la pena o c’è il rischio di farci del male gratuito. Alla fine però cediamo all’impulso e non riusciamo a smettere di rimuginarci sopra, come quando facciamo una croce sul pizzico e nonostante tutto iniziamo a grattarci con frenesia, e non ci fermiamo più, nemmeno se inizia ad uscire il sangue… certo, fa male… e tanto… tuttavia, ci sembra anche di sentirci meglio… come quando non vogliamo accettare l’evidenza e ci inventiamo una scusa, una spiegazione satura di bugie che ci fa sentire sollevati.
Quello che vorrei non lo dico, non lo dico mai. Lo lascio lì, rinchiuso a chiave in un silenzio che mi urla dentro.
Sono stufa di aspettare un’occasione che non arriva mai.Sono stufa di credere a chi promette e non mantiene.Sono stufa di permettere agli altri di avere il controllo della mia vita, e sono stufa di aspettarti e di credere alle tue promesse…Sono stufa di essere sempre la seconda scelta della tua vita, ma non la priorità di essa.
La solitudine è pe quelli che nun pensano,io ci ho un casino in testa,che se ogni tanto sti pensieri se riposano,e me lasseno, faccio festa.
Quando ami perdoni, se odi ti perdi.
Insomma, a quanto ne so dovrei studiare per strappare un titolo di studio che a sua volta mi permetta di strappare un buon lavoro che a sua volta mi consenta di strappare abbastanza soldi per strappare un qualche cavolo di serenità tutta guerreggiata e ferita e massacrata dagli sforzi inauditi per raggiungerla. E allora perché dovrei sacrificare i momenti di serenità che mi vengono spontaneamente lungo la strada?